UFO nell’arte: il satellite di Montalcino

esaltazione-delleucarestia-ventura-salimbeniNella chiesa di San Lorenzo in San Pietro (quartiere Pianello) a Montalcino, antica dipendenza dell’abbazia di Sant’Antimo, presso l’altare di destra si trova un’opera pittorica di Ventura Salimbeni, conosciuta come “Disputa sull’Eucarestia” o anche “Esaltazione dell’Eucarestia” (1600). Tale dipinto è stato ritenuto come una preziosa testimonianza ufologica in quanto diversi colleghi hanno creduto di vedere nell’oggetto rappresentato in forma sferica, collocato tra Dio Padre, Gesù e lo Spirito Santo, una sorta di satellite artificiale ante litteram, addirittura paragonabile al famoso satellite russo Sputnik, anche in in virtù delle due apparenti protuberanze verticali, assimilabili ad antenne, per cui è stato da loro rinominato come “Il satellite di Montalcino“.

salimbeni-ventura-presunto-satellite-artificialeAnche qui, come nella pressochè totalità dei presunti UFO nell’arte, non vi è nulla di ufologico e tutto è sempre stato perfettamente trasparente fin dall’inizio. Certo, occorreva avere una qualche nozione specifica al riguardo in quanto, rispetto ai precedenti simbolismi esaminati (Natura, Spirito, Divinità e orbe), in questo caso si deve andare anche oltre ciò che abbiamo esaminato nell’articolo precedente, riguardante “Le livre des bonnes moeurs“, in un livello qualitativamente superiore, afferente la rappresentazione dell’Universo così come lo si credeva esistente in quei remoti tempi. Per questo motivo l’idea fu quella di dimostrare il movimento delle stelle attorno alla Terra, attraverso la rappresentazione del sistema delle stelle fisse che la circondano, delle quali erano note la declinazione e l’ascensione retta, ovvero le moderne latitudine e longitudine, all’interno di un globo che avesse al centro la Terra e, nelle immediate vicinanze, anche il Sole e la Luna. In tale ottica stiamo evidentemente parlando del mondo tolemaico in quanto quello copernicano poneva il Sole al centro dell’universo! E lo strumento che l’uomo creò per realizzare tale idea fu la sfera armillare, chiamata anche: astrolabio sferico o Sphera Mundi.

sfera-armillare-montalcinoLa sfera armillare, nella sua potenza concettuale, era conosciuta fin dal terzo secolo a.C., allorquando la filosofia, attraverso cerchi metallici graduati (armillae) che rappresentavano l’equatore, l’eclittica, i meridiani ed i paralleli, ed un cerchio fisso rappresentante la linea dell’orizzonte visivo, tentava di far comprendere il funzionamento della sfera celeste. Al centro di tale meccanismo veniva posta la Terra , mentre nelle sfere armillari più grandi ed importanti potevano trovare posto anche il Sole, la Luna ed i pianeti noti. Nella parte superiore della sfera è stato rappresentato il Sole avvolto nella propria luce, nella zona centrale è stata accennata la fascia dello zodiaco e nella parte sottostante la Luna illuminata dal Sole. Ovviamente, per dare l’dea del vuoto dell’Universo, la sfera è stata dipinta di blu e azzurro, ma in maniera trasparente, così da lasciar intravvedere la fascia zodiacale retrostante, nel rispetto del principio costruttivo di questo strumento scientifico sostanzialmente formato da cerchi metallici e da un vuoto interno totale. Grazie ad Egnazio Danti, già cartografo cinquecentesco al servizio per molti anni della Chiesa di Roma, per la quale realizzò la prima grande mappatura di tutta l’Italia del Cinquecento, affrescandola direttamente sulle pareti delle immense sale degli attuali Musei Vaticani, si ebbe una delle più complete descrizioni di tale strumento scientifico, da lui definito “Astrolabio armillare di Tolomeo” col famoso libro “Dell’uso et fabbrica dell’astrolabio et del planisfero“, stampato nel 1578.

scettri-diversi-montalcino-salimbeniMeglio di così il Salimbeni non avrebbe potuto fare, ma ha voluto strafare con gli scettri tenuti delicatamente fra le dita da Gesù Cristo e da Dio Padre, celebrando in tal modo la sua grandezza artistico-scientifica: non aste qualsiasi, ma veri e propri scettri, diversi nella forma e nei materiali usati, che solo ciascuno di loro avrebbero potuto possedere. Una diversità realizzata alla base ed alla sommità degli stessi. Alla base, infatti, si nota distintamente la corta ombra degli scettri, provocata dalla luminosità retrostante dell’orizzonte visivo, dove si nota la luce solare attorniata da una “Gloria di angeli Serafini“; tale intensissima luce avrebbe dovuto prolungare di molto l’ombra delle aste-scettro, invece la proietta appena al di sotto della loro base, testimoniando così l’esistenza di una piccolissima ma certa distanza dalla superficie sferica.

esaltazione-eucarestia-montalcino-scettri-gesù-dio-padreE c’è poi il particolare più importante, consistente nella terminazione degli scettri stessi: quello stretto nella mano destra da Dio termina con una sfera, mentre quello stretto con la mano sinistra da Gesù termina con una croce. In linea generale lo scettro rappresenta il potere, ma quando esso è tenuto in mano da Gesù o da Dio Padre questo potere è quello su tutto il Creato. Quindi, lo scettro di Dio terminante con una sfera, metaforicamente è da intendersi come “il potere di Dio sul mondo intero” poiché la sfera rappresenta l’infinito, mentre lo scettro di Gesù, terminante col simbolo cristiano per eccellenza, ovvero con una croce, metaforicamente, rappresenta perciò il “dominio della fede cristiana sul Mondo“.

Dunque,  nulla di ufologico all’orizzonte, purtroppo per noi ufologi veri, ma solo avventati ed un po’ sprovveduti colleghi che hanno scritto sciocchezze importanti su questo dipinto. Ancora una volta ci troviamo tristemente a fronteggiare ufologia-spazzatura, creata da parte di qualcuno che andava solo cercando un proprio posto al Sole. Così facendo, purtroppo, è stato reso un pessimo servizio alla causa in cui crediamo ciecamente, ovvero che la cosa più comune che possa esistere là fuori sia la vita, in tutte le sue forme e manifestazioni, sparsa ovunque su quei tanti miliardi di pianeti che si trovano ad orbitare nelle zone abitabili presenti in ogni sistema solare, collocati alla giusta distanza da Soli del tutto simili al nostro Sole, e che ci inducono pertanto a ritenere altamente possibile la nostra convinzione di non essere proprio così soli fra tanti miliardi di Soli!

Se desiderate frequentare il nostro centro ufologico, sappiate che ci troviamo in via Mantova 117, a Vigarano Pieve, nella palazzina di fianco alle vecchie scuole elementari, proprio di fronte alla chiesa, nel comune di Vigarano Mainarda, luogo dell’avvistamento della gigantesca astronave aliena, osservata da quattro persone nel 1986. La sede del CUF è aperta tutti i giorni, ma per i non iscritti la serata è il giovedì, dalle 21:30 alle 23.00 circa. Se qualcuno desiderasse iscriversi, sappia che l’iscrizione è gratuita e valida per sempre. Per informazioni di vario tipo o segnalazioni di presunta natura ufologica, potete telefonare in ogni momento al 333.595.484.6 e vi risponderò io, Fiorenzo Artioli, fondatore e coordinatore del Centro ufologico ferrarese.