UFO nell’arte: il libro delle buone maniere

librodellebuonemaniere-jacobus-magnusPresso il Museo Condé, a Chantilly (Francia) è conservato un manoscritto realizzato dal frate agostiniano Jacobus Magnus (1360-1425), conosciuto anche come Jacques Legrand, intitolato “Le livre des bonnes moeurs” o “Libro delle buone maniere” o “Libro delle buone abitudini“. Scritto attorno al 1400, incontrò subito i favori della  critica e venne ristampato per alcuni secoli in tutta Europa, sia nell’originaria forma in bianco e nero che a colori, subendo perciò importanti contaminazioni ed integrazioni artistiche di vario tipo, dovute alle diverse tecniche pittoriche utilizzate dai vari artisti.

la-fortunaOvviamente, data la natura dell’immagine, se ne interessarono subito gli ufologi della prima ora, per cui abbiamo un dibattito che, pur partendo dagli anni ’60, non si è ancora concluso, nonostante siamo in presenza di una chiarezza totale sui contenuti dell’immagine complessiva e dei vari particolari di apparente natura ufologica. A tal fine, la domanda è semplicemente questa: “Che cosa rappresenta quella sfera evoluente a mezzaria ed osservata con stupore da diverse persone?“. La risposta risiede nella conoscenza culturale di quell’oggetto a forma di sfera volante, erroneamente accomunato ad una mongolfiera ante litteram, mentre per la figura allegorica della donna abbiamo una spiegazione di una semplicità assordante, in quanto il suo nome è scritto al di sotto di essa, in francese, ovviamente. C’è scritto “Fortune” in caratteri cubitali.

la-fortuna-jacobus-magnusCome allegoria generale, l’immagine della Fortuna rappresentata da una donna ha attraversato i secoli e quindi anche tutte le vicende umane, ma a noi interessa solo conoscerne le modalità rappresentative in quel periodo storico a cui si collega il libro in esame, che è posto tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo. In quei tempi l’iconografia della Fortuna veniva espressa, da incisori, pittori e scultori, in una quantità incredibile di varianti, quasi a voler sottolineare anche la più piccola peculiarità comportamentale delle umane gesta, ma si mostrava rappresentata principalmente sotto forma umanizzata, ovvero col corpo di una fanciulla, a volte vestita e a volte nuda, accanto ad una sfera o alla ruota della fortuna o sulle acque, tra vele e timoni, o con le ali ai piedi o, infine, proprio così come è giunta ai giorni nostri, come fanciulla o donna bendata, nell’atto di distribuire ricchezze da una cornucopia.

Per la nostra disamina, partiamo dalla cultura, ovvero da quello strumento della conoscenza che è il solo in grado di farci discernere tra una cosa che sembra ed una cosa che è. Diceva Don Lorenzo Miniati nel libro “Le glorie cadute“, pubblicato in Venezia nel 1663: “Gioca la Fortuna all’incontro con le vicendevolezze continue, e col mutar spesso divise, scherza con l’apparenze contrarie. E non vi par che giochi la Fortuna nel Mondo, Ludens in Orbe terrarum?“. E poiché l’orbe altro non è che il nostro caro Mondo, ovvero la Terra con tutti i suoi abitanti, abbiamo già la risposta completa agli interrogativi posti in essere dalle immagini rappresentate nel disegno del libro e non c’è alcun bisogno di andare a scomodare articoli vecchi di decenni quando si conosce la storia, normale ed ordinaria, delle cose del mondo. Ciò che si vede evoluire, ma praticamente in posizione immobile, è un orbe, ciò la rappresentazione del Mondo, ed è la stessa Fortuna che ne determina gli indirizzi, e quindi i destini degli uomini, secondo una visione romantica di quei tempi che erano rimasti bui per secoli, ma già iniziavano ad aprirsi alla prima alba rinascimentale.

orbe-imperiale-cufIl globo crucigero (Globus cruciger), ovvero la sfera rappresentante il Mondo e sormontata da una croce, era invece utilizzato nell’iconografia medievale solo per rappresentare il potere cristiano di re ed imperatori, cioè un potere che riconosceva la supremazia di Cristo sul Mondo e sui loro stessi poteri che, se pur massimi nei loro possedimenti, era nei fatti di natura prettamente terrena. Quando si legge di qualcuno che dice: “Sì! Potrebbe anche essere un orbe. Ma perché non ha la croce?“, vengono davvero i brividi per la pochezza culturale di chi vuole interessarsi di cose auliche quando la sua preparazione di base è poco più che tesa al soddisfacimento dei bisogni primari.

E quando, poi, l’osservazione suddetta arriva da qualcuno di quell’etereo e nullifico mondo cicapino, che si vanta di avere il dominio della conoscenza e che gode all’inverosimile ogni volta che riesce a distruggere i modestissimi articoli di noi ufologi, ovvero prova il massimo della soddisfazione nel leggere e studiare in maniera approfonditissima, per ore e per giorni interi, articoli di nessuna importanza e scritti da chi ha la sola colpa di credere nella vita intelligente in tutto l’Universo, dandoci anche gratuitamente e a piene mani degli ignoranti (taccio il nome dei siti incriminati, sperando che i loro autori decidano di cancellarli in maniera definitiva dalla rete, visto il nulla di cui sono portatori) solo per il fatto che siamo ufologi, riguardo alle spiegazioni da loro date attorno all’orbe, non c’è nemmeno da mettersi le mani fra i capelli tanta e la pochezza mostrata (e pochezza è un regalo alla cultura, quindi alla conoscenza). Nessuno di loro, in tutto il Mondo, si è ancora accorto che quell’orbe è un “orbe vero e proprio“, solo che è stato disegnato rovesciato. Pensate un po’! Loro così intelligenti non se ne sono nemmeno accorti. Nessuno, badate bene! Proprio nessuno di loro lo aveva mai capito prima! Vorrà ben dire qualcosa tutto questo! E sono lì a battezzarci e criticarci. Incredibile la loro sfacciataggine!

orbe dirittoorbe.antica-cartografia-fino-al-milleduecentoEd ora sì che ci divertiamo, regalando un po’ di cultura a quel triste mondo che ci disprezza così tanto poiché ci considera “ignoranti e creduloni”. Nella nostra cara Europa, ovvero nel mondo occidentale del tempo, almeno fino a tutto il 1200 compreso, i cartografi rappresentavano il Mondo a forma di ORBE tripartito (vedi disegno a lato), che noi ora definiamo col termine di “Mappamondo a T“, cioè rappresentazione del Mondo suddiviso in tre parti.

La lettera T rappresentava le acque: la linea verticale, tracciata praticamente quasi a metà, era il mar Mediterraneo; la linea orizzontale appoggiata su di essa, e formante il cappello di sinistra della T, era il fiume Tànais (antichissimo nome del fiume DON, che era chiamato TANAIS, in quanto proveniente dalla zona dove vi era la città di Tanai, che in greco si pronunciava appunto “Tànais”), mentre a formare il cappello di destra della T vi era il fiume Nilo. Infine, per quanto concerne le terre emerse, sopra ai due fiumi era rappresentata l’ASIA (Oriente), sotto al Tànais vi era l’EUROPA (Settentrione) e sotto al Nilo l’AFRICA (Meridione). Nel nostro caso specifico, l’orbe è stato disegnato volutamente rovesciato e perciò avremo la rappresentazione speculare delle indicazioni suddette, come da antica cartografia allegata. Con ciò si prega anche tutta l’ufologia nazionale di correggere i loro articoli su tale argomento o di cancellarli definitivamente dalla rete o di linkarli al nostro sito.

Nulla di ufologico all’orizzonte, purtroppo per noi ufologi veri, ma solo avventati ed un po’ sprovveduti colleghi che hanno scritto sciocchezze importanti su questa immagine. Ancora una volta ci troviamo tristemente a fronteggiare ufologia-spazzatura, creata o per impreparazione culturale o anche ad arte, da parte di qualcuno che andava sicuramente cercando un proprio posto al Sole. Così facendo, purtroppo, è stato reso un pessimo servizio alla causa in cui crediamo ciecamente, ovvero che la cosa più comune che possa esistere là fuori sia la vita, in tutte le sue forme e manifestazioni, sparsa praticamente ovunque su quei miliardi di pianeti che si trovano nelle orbite interne delle zone abitabili di ogni sistema solare, collocati alla giusta distanza da Soli del tutto simili al nostro Sole, e che ci inducono pertanto a ritenere altamente possibile la nostra convinzione di non essere proprio così soli fra tanti miliardi di Soli!

Se desiderate frequentare il nostro centro ufologico, sappiate che ci troviamo in via Mantova 117, a Vigarano Pieve, nella palazzina di fianco alle vecchie scuole elementari, proprio di fronte alla chiesa, nel comune di Vigarano Mainarda, luogo dell’avvistamento della gigantesca astronave aliena, osservata da quattro persone nel 1986. La sede del CUF è aperta tutti i giorni, ma la serata dedicata ai non iscritti è il giovedì, dalle 21:30 alle 23 circa. Se qualcuno desiderasse iscriversi, sappia che l’iscrizione è gratuita e valida per sempre. Per informazioni di vario tipo o segnalazioni di presunta natura ufologica, potete telefonare in ogni momento al 333.595.484.6 e vi risponderò io, Fiorenzo Artioli, fondatore e coordinatore del Centro ufologico ferrarese.