USO-inganni: materiale militare sommerso

USO-relittiSempre tra le cause artificiali è da tenere in altissima considerazione il materiale militare abbandonato e sommerso nella acque marine, nei fiumi e nei laghi. Questo aspetto è certamente un fatto del tutto normale, imputabile alle numerose guerre che si sono succedute nel corso degli anni. Non esiste, infatti, mare o fiume o lago che non siano stati teatro di guerre o, almeno, di esercitazioni ed esperimenti militari. Per tali ragioni, si può tranquillamente affermare che tutte le acque sono delle autentiche discariche di materiale militare, a volte segretissimo, di cui solo le alte sfere militari ne sono a conoscenza. Fra il materiale militare più facilmente oggetto di Usoinganni, dovuti ad un’improvvisa riemersione fra i flutti, a causa di forte correnti marine o di maremoti, sono da considerare:

1 – i missili lanciati o persi o abbandonati dalle navi militari;

2 – i siluri lanciati o persi o abbandonati dai sottomarini militari;

3 – le bombe inesplose, lanciate o perse o abbandonate da aerei ed elicotteri militari.

I missili intercontinentali

A tal proposito, si rifletta un attimo sul problema della Guerra Fredda e sulla questione degli ICBM sovietici ed americani. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale è enormemente aumentato, dal punto di vista tecnologico, l’impegno delle due superpotenze nella corsa agli armamenti strategici. In quest’ottica, il missile ed il siluro hanno assunto un’importanza considerevole.

Fin dal 1957 gli strateghi russi hanno iniziato a produrre missili intercontinentali immensi e mai visti prima: tecnicamente chiamati ICBM, erano più noti a tutti come i famigerati “SS”.

Essi avevano delle dimensioni incredibili ed il loro modello tipo, più semplice per intenderci ed anche più noto, per capirci, in quanto era il modello ufficiale delle parate sulla Piazza Rossa, era il missile balistico intercontinentale “SS-4 SANDAL”, il quale aveva i seguenti numeri: 22 metri di lunghezza, 1,60 metri di diametro, 28 tonnellate di peso e 2.000 km di gittata utile. All’estremo opposto c’era (e, forse, c’è ancora e se anche non ci fosse più ci sarà, di certo, qualcosa di più terribile) il modello “SS-10 SCRAG” che, essendo la derivazione naturale ed ultima del programma spaziale sovietico, ha una lunghezza di 38 metri, ha un diametro di 2,5 metri, un peso di 160 tonnellate ed una gittata utile di 12.000 km.

Ovviamente, vi erano anche i missili dalle dimensioni più contenute, come il modello “SS-N-6”, con i suoi 9 metri di lunghezza ed i 3.000 km di gittata (modello 3, versione 2 MIRV), imbarcato sui sottomarini nucleari russi della classe “Yankee”, o missili dalle dimensioni notevoli, come i modelli “SS-18”, vere e proprie punte di diamante di quell’industria bellica, con una lunghezza di 32 metri, un carico di quattro testate nucleari ed una gittata massima di 16.000 km. Dall’altra parte c’erano i missili intercontinentali imbarcati sui sottomarini nucleari strategici americani, i quali avevano praticamente dimensioni, potenza e gittata identiche: si andava dal modello “MINUTEMAN II”, lungo 18 metri e con una gittata di 12.500 metri fino al modello “TITAN II”, lungo 32 metri e con gittata di 12.000 km.