UFO Crashes presunti: 1900-1930

Burlington-USAIl 3 giugno 1907 sul “Burlington Free Press” apparve la notizia che il giorno precedente, poco prima di mezzogiorno, molte persone erano state testimoni di un fatto stranissimo, accaduto sulla sponda orientale del Lago Champlain ma i cui effetti sonori vennero uditi maggiormente nella zona centrale di Burlington, Vermont, USA. Gli intervistati dissero di avere visto o un “corpo a forma di siluro” (torpedo-shaped body) o una “palla di fuoco” (ball of fire) o una semplice “palla” (ball). Venne riportata la testimonianza del vescovo John S. Michaud il quale disse che si trovava nei pressi della Howard Bank, intento a conversare con altre due persone: l’ex governatore Alexander Woodbury e il signor A.A. Buell.
Essi, senza il benché minimo preavviso, furono messi in forte allarme da un suono insolito e terrificante, assai simile ad un’esplosione accaduta molto vicino. Così egli alzò lo sguardo verso Est ed osservò, ad un centinaio di metri di distanza, uno strano “corpo a forma di siluro” che viaggiava ad un’altezza di poco superiore ai 15 m al di sopra dei tetti degli edifici, aveva una lunghezza di quasi 2 m e uno spessore di circa 20 cm; sulla sommità mostrava una specie di copertura scura a guscio. Infine, ebbe anche modo di notare delle lingue di fuoco che uscivano da diversi punti sparsi sulla superficie dell’oggetto. In un primo momento pensò ad un’esplosione ma poi dovette ravvedersi poiché non riuscì né a sentire alcun odore tipico dell’esplosivo né a vedere danni concreti in giro. Oltretutto il cielo era quasi interamente sereno e si notava solo una formazione di cumulo-nembi in avvicinamento da Nord-Est.

Più tardi, dopo circa 20 minuti, seguì un violento acquazzone che si protrasse per circa un’ora e mezza ma non venne udito alcun rumore di tuono ne venne visto alcun lampo. Venne intervistato anche un commerciante, tal Alvaro Adsit, il quale disse che mentre si trovava all’interno del suo negozio (Ferguson & Adsit’s Store) fu attratto da una “palla di fuoco” che sembrava scendere verso un punto che si trovava sul lato opposto della strada, di fronte ad un negozio di mobili. Poi, a circa 5-6 metri dal terreno la palla esplose provocando un assordante rumore. Egli ebbe anche il tempo di notare che essa sembrava avere un diametro di 20-25 cm. circa mentre l’alone di luce che derivò dall’esplosione venne quantificato in circa 3 m di diametro.
Il signor Adsit rimase colpito dal colore giallastro della luce emessa al momento dell’esplosione ma rimase più colpito dal fatto che né prima né dopo l’esplosione si udirono altri suoni o rumori. Dopo l’impatto nessuno disse di aver subito danni fisici o alle proprietà. Si riportò anche la testimonianza diretta del signor W.P. Dodds il quale dichiarò di aver visto la “palla” solo qualche istante prima dell’esplosione, proprio mentre era in piena fase di discesa, ma non la vide al momento esatto dell’esplosione.

Per meglio inquadrare la vicenda è opportuno sapere che cosa sia un bolide di fuoco. Esso è un corpo solido assai più grande di una meteora che, solcando il cielo sotto forma di striscia luminosa e ionizzata, può esplodere con grande fragore o nell’impatto con l’atmosfera, generando così una miriade di meteoriti, o a pochi metri dal suolo o al momento dell’impatto al suolo. Nel caso appena presentato le testimonianze sono concordi nel dire di aver visto scoppiare a circa “5 o 6 m dal terreno una palla di fuoco” e di aver udito un “gran fragore”. Per tale ragione, il caso in esame è quasi certamente da ritenersi privo di fondamento ufologico.

Tunguska (Russia)

Tunguska1Sono le 07,17 (ora locale) del 30 giugno 1908 quando, ad oltre 2.000 km da Mosca, nei pressi del fiume Tunguska Pietrosa o Tunguska Mediana, il terzo affluente di destra dello Jenisej, che nasce a Nord delle sorgenti del fiume Angara e scorre per 1830 km attraverso gli altipiani pressoché disabitati della Siberia Centrale (URSS), accade un fenomeno unico nella storia del nostro pianeta.

Ad una quota compresa fra i sei e gli otto chilometri, al di sopra di una zona situata fra la latitudine Nord di 60° 53′ 09” ed la longitudine Est di 101° 53′ e 40”, avviene un’esplosione terrificante con un’emissione di energia compresa fra i 10 ed i 15 megatoni: in pratica centinaia di volte la potenza sprigionata dalla bomba atomica fatta cadere su Hiroshima. Il boato dello scoppio viene udito ad oltre 200 km di distanza ma è anche registrato dai sismografi degli osservatori di Mosca, Londra, Parigi e Washington. La potenza che viene liberata è spaventosa. Le onde d’urto si susseguono violentissime mentre, in pochi secondi, si scarica a terra, su un’area di oltre 2.000 kmq, un’impressionante tempesta infuocata e radioattiva che abbatte circa 60 milioni di alberi e viene osservata visivamente da moltissimi siberiani distanti centinaia di chilometri.

L’ondata di calore ha un fronte tanto vasto che gli abitanti dei piccoli villaggi situati anche ad alcune decine di chilometri ne vengono colpiti e sono costretti a togliersi gli abiti da dosso. Nello stesso tempo nel cielo prendono lentamente forma prima una cupa aurora boreale rossastra, la cui luminosità è tale da consentire ai londinesi, ad oltre 6.000 km di distanza, di leggere il giornale di notte senza bisogno di accendere le lampade, poi un’intensa pioggia di polvere nera come la pece, che va a contaminare tutta l’area, inaridendola con effetti talmente devastanti da essere ancor oggi visibili. Infine, dopo circa sei minuti dalla deflagrazione, ha inizio una tempesta magnetica che si protrae per diverse ore ed è rilevata dagli strumenti dell’Osservatorio Meteorologico della città di Irkutsk, a circa 1.000 km di distanza verso Sud, nei pressi del Lago Bajakal.

La Russia di quel tempo ha ben altri problemi a cui guardare perché sta faticosamente uscendo da due tragedie: la sconfitta militare nella guerra col Giappone (1904-1905) e Rivoluzione Proletaria scoppiata nel gennaio 1905 e direttamente collegata alla suddetta guerra in quanto erano aumentati a dismisura i prezzi dei generi di consumo. Nel 1906 nascono i famosi primi “Soviet” o “Consigli del popolo” ai quali fa subito seguito la controffensiva zarista con le famose spedizioni punitive delle “Centurie nere”. Tra il 1906 e il 1907 il potere zarista si consolida sempre più e lo zar ripristina l’autorità della “Duma”, ovvero dell’assemblea rappresentativa del popolo che, con un autentico colpo di mano, viene rappresentata in gran parte da aristocratici. Ciò, di fatto, liquida le spinte rivoluzionarie e ripristina l’assolutismo zarista. Nel 1908, dalla confinante Turchia, arrivano nuovi squilli di preoccupazione perché scoppia la “Rivoluzione dei giovani turchi”, ovvero degli intellettuali e degli ufficiali che si propongono di modernizzare lo stato, trasformandolo da Impero a moderna monarchia costituzionale. Anche volendo interessarsi subito di quel che era accaduto in quella lontana provincia, sono ben altre le preoccupazioni dello Zar: c’è una società che sta cambiando.

tunguska_2Così quell’avvenimento viene dimenticato fino a quando, tra il 1921 e il 1938, il russo Leonid Kurnik, un esperto in mineralogia, organizza nella zona ben cinque spedizioni. La sua specialità sono i meteoriti ed è convinto che sull’altopiano siberiano ne sia caduto uno enorme; il suo intento è quindi quello di rintracciare esattamente la zona dell’impatto e scandagliare il terreno nella speranza di veder confermata la sua teoria. Tuttavia, le sue ricerche non danno i frutti sperati: non c’è traccia né del cratere meteorico né di altre evidenze dell’impatto. Scatta diverse fotografie di quel che rimane (vedi foto) ma non sembrano molto convincenti, specialmente per i suoi detrattori, poiché da quelle parti, da sempre, vi è l’usanza di abbattere le foreste con lo scopo di: creare pascoli alle renne, utilizzare tronchi per le capanne ed i recinti ed avere legna pronta da ardere sul fuoco durante la lunga e rigida stagione invernale. La sola cosa interessante che trova è un grosso masso che egli pensa subito di identificate con il meteorite ma che poi si rivela essere una masso morenico.

Un ricercatore russo, Alexei Zolotov, ebbe a rilasciare all’agenzia sovietica TASS, nel 1977, una dichiarazioni ufficiale relativamente ad una spedizione scientifica a Tuhguska che proprio quell’anno egli guidò personalmente. Dichiarò di aver individuato mutazioni di insetti e di piante che lo condussero a formulare l’ipotesi che ciò potesse “spiegarsi solo solo con un residuo terreno biofisico di origine artificiale”, ergo un oggetto artificiale di provenienza extraterrestre, dato anche il livello tecnologico terrestre del tempo, sosteniamo noi. Non sono certamente pochi coloro che la pensano allo stesso modo ed ipotizzano lo scoppio di un’astronave aliena soprattutto perché si dice che vi siano state testimonianze orali di alcuni abitanti della tundra siberiana che avrebbero dichiarato di aver osservato in lontananza uno strano oggetto cilindrico compiere alcune manovre prima di schiantarsi al suolo.

A tal proposito, lo scienziato e astronomo russo, di fama mondiale, Felix Zigel, nel 1978 ipotizzò che qui fosse caduto un disco volante o, forse, una sonda extraterrestre. Egli sostenne ciò poiché, nel corso di una spedizione in zona, raccolse le testimonianze di persone che dissero di aver “visto un oggetto cadere dal cielo ma, prima di schiantarsi al suolo avrebbe compiuto un’ampia virata, che lo condusse a puntare prima al Nord e poi ad Ovest”. Questa traiettoria, asserì Zigel, non avrebbe potuto essere spiegata da alcun fenomeno naturale. Durante l’esplorazione, il suo team raccolse sul terreno un notevole quantitativo di: zinco, bromo, sodio e ferro, tutte sostanze completamente atipiche per una cometa bensì spiegabili come provenienti da strutture artificiali.

Dopo il 1938, le spedizioni in zona si sono moltiplicate, con esperti che sono giunti da tutto il mondo. Anche noi italiani ci siamo ben distinti, andando sul luogo dell’impatto quasi un secolo dopo, grazie alle spedizioni del 1991 e del 1999, coordinate dagli esperti dell’Università di Bologna (http://www-th.bo.infn.it/tunguska/impact/index.html). L’ipotesi mondiale più accredita rimane, dunque, quelle di un bolide di potenza spaventosa che è scoppiato in alta atmosfera.

Si arriva così all’11 agosto 2004 quando l’Agenzia russa “Interfax” rilancia in tutto il mondo una notizia clamorosa che, per l’Italia, viene raccolta il giorno successivo dalla RAI (http://www.rainet.it/news). Il ricercatore Iuri Lavbin, presidente della fondazione statale russa “Tunguska”, a capo di un gruppo di scienziati esperti nello studio dei fenomeni spaziali, dichiara alla stampa che in una zona situata a circa 500 ad ovest da quella notoriamente indicata come l’area di Tunguska, sono stati rinvenuti “i resti di un misterioso apparato di origine probabilmente aliena, forse un’astronave andatasi a schiantare quasi un secolo fa in un’area estremamente remota prossima al corso della Tunguska”.
Successivamente, le conoscenze attorno alla notizia originaria sia ampliano grazie anche anche al lavoro di rilancio mondiale della news e si viene così a sapere che quei resti sarebbero praticamente dei “piccoli frammenti di metallo staccatisi da una superficie di un corpo lucido nero”. Gli esperti del centro suddetto confermano poi di “aver trovato nel medesimo sito una roccia di 50 chilogrammi, anch’essa apparentemente extra-terrestre; campioni ne sono stati inviati ai laboratori di Krasnoyarsk per le analisi del caso”. Poiché la notizia è stata data da scienziati veri, dipendenti di una fondazione statale russa, non c’è motivo per mettere in discussione l’affermazione di questo misterioso ritrovamento e il caso, dunque, continua a rimanere aperto.

 Chicago, Illinois (USA)

La notizia di un possibile ufo crash in questa località viene riportata dai maggiori siti ufologici mondiali e, purtroppo, è sempre la stessa: addirittura non cambiano nemmeno le parole usate dai primi che l’hanno riportata. Noi, pertanto, giriamo la notizia, specificando però di aver indagato su che cosa può essere accaduto a Chicago quel 22 dicembre del lontano 1909 ed integrandola con le conoscenze acquisite. Ecco, dunque, la versione originale (tradotta in italiano), presente sui maggiori siti mondiali che trattano di UFO Crashes. “Il 22 dicembre 1909, sei anni dopo Kitty Hawk, il primo volo a bordo di un velivolo costruito da un uomo, i quotidiani da New York a Chicago furono storditi dalla diceria di una grande aeronave in volo da un capo all’altro della nazione e vista da migliaia di persone. Tanto si parlò di questa ondata di avvistamenti che si disse anche che un’aeronave si fosse schiantata al suolo ad Ovest di Chicago ma non venne mai ritrovata. La storia fu riportata nella prima pagina dei maggiori quotidiani della nazione. Questo è tutto quello che si sa di un caso così lontano nel tempo“.

Innanzitutto cominciamo col chiarire del perché ci si riferisce alla località di Kitty Hawk. Qui, in North Carolina, è accaduto che il 17 dicembre 1903 i fratelli americani Wright (Wilburn 1867-1912 e Orville 1871-1948) fecero volare per la prima volta il primo biplano. Poi chiariamo che questa notizia di un presunto UFO Crash è stata ripresa solo negli anni successivi ed interpretata come possibile disastro UFO. Purtroppo si deve sapere che la parola “airship” non significa solo “aeronave” ma traduce ottimamente anche la parola “dirigibile“. Se poi consideriamo che i primi dirigibili rigidi iniziarono a svilupparsi concretamente all’inizio del 1900 è abbastanza facile fare uno più uno e pensare che, probabilmente, l’avvistamento di una “huge airship” potrebbe essere stato riferito ad un vero e proprio dirigibile sperimentale.
Già nove anni prima del presunto crash vicino a Chicago, il conte Ferdinand von Zeppelin, il 2 luglio 1900, nella località tedesca di Friedrichshafen, nei pressi del Lago di Costanza, riuscì a costruire il primo esemplare di dirigibile rigido, che divenne poi un autentico modello da imitare negli anni a venire; questo primo modello “Zeppelin” aveva una larghezza massima di 12 m ed era lungo ben ben 128 m, era azionato da due motori a doppia elica, con timoni direzionali a poppa e a prua, poteva trasportare 5 persone e viaggiava ad una quota di 400 metri e, durante il volo sperimentale, percorse ben 6 km in poco più di un quarto d’ora. Inoltre, poiché i primi dirigibili in assoluto furono costruiti ben mezzo secolo prima, verso il 1910 si era già ampiamente in possesso della tecnologia per far loro compiere viaggi lunghissimi, anche di migliaia di chilometri.
Infine, per comprendere il livello tecnologico raggiunto nel campo aeronautico, si rifletta sul fatto che nel 1906 il francese Paul Cornu mise in volo, a Lisieux, un prototipo di elicottero con tanto di persona a bordo mentre, nel 1907 un altro francese, Luois Bréguet, costruì un vero e proprio elicottero, assai simile a quelli più semplici che volano ora e lo fece volare sempre con una persona a bordo. Per tutte queste ragioni crediamo che gli americani abbiano visto veramente qualcosa volare sui loro cieli ma che, forse, si sia trattato probabilmente di un dirigibile sperimentale che, per un qualche motivo a noi sconosciuto, sia poi scoppiato in volo. Riteniamo, pertanto, che la notizia dell’UFO crash di Chicago abbia uno scarso fondamento ufologico.

Quetta (Pakistan)

Quetta è una delle più grandi città del Pakistan, è il capoluogo del Baluchistan e conta oltre mezzo milione di abitanti ma nel lontano 1923 la popolazione era di gran lunga inferiore. In quel tempo così lontano sui suoi cieli è certamente accaduto qualcosa di strano poiché la notizia è riportata sull’Internet mondiale. Nessuno è però mai stato in grado di affermare che cosa possa essere veramente accaduto.
Si può certamente supporre che la cosa volante scoppiata e poi schiantatasi al suolo sotto forma di pioggia di detriti fiammeggianti possa essere stata un UFO ma certo tale ipotesi cozza con la tipologia di detriti rinvenuti al suolo. È infatti accaduto che tali detriti fiammeggianti siano caduti a ridosso di diversi edifici e li abbiano poi incendiati e distrutti. Il fuoco è andato avanti per per ore, lasciando poi sul terreno solo misere scorie e fili metallici aggrovigliati e si è pensato bene di attribuire tutto ciò all’oggetto volante visto scoppiare alcune ore prima, a mezz’aria. Ma è praticamente impossibile pensare che i detriti di un UFO possano essere costituiti da filo metallico! È più logico, dunque, pensare che si sia trattato dello scoppio di un dirigibile. A quel tempo, infatti, nonostante la fase pionieristica degli aerostati fosse iniziata quasi un secolo prima, si riempivano ancora i dirigibili con idrogeno, un gas leggerissimo, pesante quasi 15 volte meno dell’aria ma assai infiammabile.
La notizia, pertanto, dell’UFO crash di Quetta, ha uno scarso fondamento ufologico.

Maryland (USA)

Le testimonianze riportano tutte la seguente espressione: “Fireball explodes outside…”, così viene subito da pensare all’esplosione di una palla di fuoco, ovvero un probabile bolide. Per questa ragione si rimanda all’articolo sulle meteore luminose e sui bolidi di fuoco, contenuto nella presentazione degli UFO CRASH e si chiude questo presunto Ufo crash in quanto la notizia di Chevy Chase ha uno scarso fondamento ufologico.

Montana (USA)

Sembra che il fatto sia accaduto o alla fine di settembre o ai primi di ottobre del 1925, in un isolato ranch della remotissima località di Polson, nel Montana. La giornata volgeva oramai al crepuscolo quando il giovane John Cross e sua madre udirono un rumore assai fragoroso e pulsante provenire dall’alto. Così alzarono lo sguardo e videro un oggetto fiammeggiante, di forma circolare, del diametro approssimativo di una cinquantina di metri, che ad una distanza di una decina di chilometri, che stava scendendo verso terra ad una velocità elevatissima.
Divenuto adulto, John Cross ha raccontato a tutti la sua storia ma non è più stato capace di ricordare con esattezza il mese in cui tale fatto sarebbe accaduto. Ragionando a posteriori, noi crediamo che si sia quasi certamente trattato di un bolide e, al tempo stesso, ci chiediamo come mai i due non si siano mai recati sul luogo del presunto impatto visto che non era, secondo loro, molto lontano da casa. Riteniamo, pertanto, che la notizia dell’Ufo crash di Chicago abbia uno scarso fondamento ufologico.