Roswell 1947: “Cancellate ogni traccia!”

Il colonello “Bull” Blanchard, comandante in capo del 509° Stormo Bombardieri, ovvero l’aeroporto militare di Roswell, meglio noto agli americani di quegli anni come 509th Bomb Wing, in cui aveva la propria sede l’unico stormo di bombardieri equipaggiato ed autorizzato al trasporto di bombe nucleari, subito dopo l’UFO crash accaduto verso la mezzanotte del 4 luglio 1947 nei pressi dell’Hub Corn Ranch, una fattoria situata nel territorio di Corona, nella contea di Lincoln, diverse decine di chilometri a nord di Roswell, autorizzò la versione del “disco volante“, immediatamente diffusa con un incredibile clamore dalla stampa nazionale e mondiale. Ma l’ordine era partito chiaro, preciso e conciso: “Cancellate ogni traccia e dite a tutti che laggiù non è accaduto nulla“. Così, nelle ore immediatamente successive, il generale Roger Maxwell Ramey, dell’VIII Army Force (Texas), con una tempistica che ebbe dell’incredibile, dando la netta sensazione di non aver contattato nessuno dei suoi superiori e dello stesso governo USA pur di fronte ad un fatto di tale portata, quasi fosse un meraviglioso copione perfettamente studiato a tavolino, e quindi pronto da tempo, ordinò al maggiore Jesse Marcel di indire una conferenza stampa, con l’unico scopo di ritrattare la precedente versione ufologica.

La macchina dell’insabbiamento (cover-up) era partita ed era semplicissima nel suo funzionamento: “Dite la verità e subito dopo smentitela!“. A Marcel venne imposto di ammettere pubblicamente di essersi sbagliato, nonostante avesse letto un comunicato stampa scritto a macchina e concordato da tutte le autorità militari solo il giorno prima. La cosa venuta giù dal cielo altro non era stato che un pallone scientifico di alta quota, deputato alle ricerche metereologiche. La loro sfacciataggine fu disgustosa e venne immortalata nella storica foto in cui si vede il maggiore Marcel posare mestamente accanto ai finti rottami di un vero pallone metereologico. Egli tenne fede al proprio giuramento di militare, ma in punto di morte volle andarsene con la coscienza pulita e dichiarò a tutti che quella notte aveva effettivamente recuperato un velivolo alieno in un’area desertica nei pressi della base aerea di Roswell. Per chi si fosse perso i precedenti articoli, la navetta aliena, con tutti i suoi rottami, finì il suo ultimo viaggio a circa centocinquanta chilometri di distanza e ad appena sei-sette chilometri dopo il Foster Ranch, una sperduta e piccolissima fattoria della località di Corona, nella Contea di Lincoln. E Corona, a quel tempo, si trovava sotto l’influenza della base aerea statunitense più importante, ospitante il 509° Gruppo di cacciabombardieri atomici, cioè la Roswell Army Air Field, situata a sole otto miglia a sud di Roswell. Per tale motivo il caso in esame prese il nome di “UFO crash di Roswell” o anche “Roswell UFO incident”.

IL COVER-UP SI CONSOLIDA

Nei giorni che seguirono, il personale altamente specializzato del CIC (Counter Intelligence Corps), ovvero l’agenzia ufficiale di spionaggio dell’esercito degli Stati Uniti, fondata nel 1917, si occupò della cancellazione totale di ogni traccia nel luogo dell’impatto al suolo della navetta aliena.

WILLIAM BRAZEL

Il famoso allevatore di Corona, Contea di Lincoln, W. William “Mack” Brazel, (NdR – Nei registri ufficiali del tempo il termine “Mack” è sempre scritto con la “k” finale e non semplicemente “Mac” come riportato dall’ufologia del copia ed incolla!), ovvero colui che il giorno successivo al crash aveva individuato strane lamine metalliche ed aveva pensato che ci fosse stato un incidente aereo nella vicinissima base militare di Roswell, venne messo a tacere in maniera definitiva, prima con la minaccia fisica, poi con una stupenda auto nuovissima. Tutti rimasero sbalorditi da questo secondo particolare poiché al villaggio lo conoscevano bene Brazel e sapevano quindi che non aveva la benché minima disponibilità economica per un’auto, addirittura!

LE RADIO LOCALI

Le due radio locali, ovvero la KSWS e la KGFL, smisero di trasmettere ogni tipo di informazione in seguito agli articoli prodotti dai giornalisti John McBoyle (Ksws) e Walt Whitmore senior (Kgfl). Per i più curiosi, qui potrete ascoltare il file originale trasmesso da KSWS Radio in merito all’incidente di Roswell.

ROTTAMI UFO

Inizialmente, i rottami vennero inviati a Fort Bliss, in Texas, presso il quartiere dell’Eight Army Air Force, dove furono analizzati, ma in maniera sommaria; poi, una parte fu spedita presso la  base aerea Wright-Patterson, di Dayton (Ohio), dove aveva la propria sede l’Air Material Command, ed un’altra parte venne trasferita altrove, su autocarri, facendo però una sosta presso Fort Riley, in Kansas, ma probabilmente anch’essi diretti all’Eight Army Air Force. Qui, però, accadde un fatto inquietante.

PHILIP CORSO

Proprio nell’anno dell’UFO crash più famoso della storia, il capitano Philip Corso aveva concluso egregiamente il compito militare affidatogli in Italia, e se ne tornò negli USA col grado di Maggiore. Qui prese servizio proprio a Fort Riley, e fra le prime persone che conobbe vi fu il sergente maggiore Bill Brown, da tutti chiamato però “Brownie”.

Era domenica 6 luglio 1947 e al pomeriggio erano giunti al forte ben cinque misteriosi autocarri, trainanti semirimorchi e provenienti da Fort Bliss. Verso sera, il maggiore Corso entrò all’interno del reparto veterinario dove era di guardia Brownie e dove erano state trasferite una trentina di casse di legno, ben chiuse da coperchi inchiosati. Il sergente Brownie, avendo la responsabilità di quel luogo, era stato avvertito dagli autisti militari che quella roba proveniva da un incidente aereo. Egli, allora, sfruttò l’occasione e diede sfogo alla propria curiosità. Non appena gli fu possibile, diede una sbirciatina all’interno, rimanendo allibito da ciò che vide.

L’ALIENO

Così, quando si incrociò col maggiore Corso, lo invitò anche lui ad osservare il contenuto di una delle casse. L’impressione fu identica: quell’essere proveniva certamente da un altro mondo.

Era disteso e fluttuante in un liquido azzurro, contenuto in una teca di vetro. Quel corpo dalla pelle grigia aveva una lunghezza apparente di circa 120 cm., era dotato di braccia e mani terminanti con quattro dita; le sue gambe erano esili, mentre la testa aveva la forma di una lampadina ed appariva del tutto sproporzionata rispetto al resto del corpo. Gli occhi erano immersi in enormi orbite di forma allungata ed obliqua; erano privi di sopracciglia e presentavano sia l’iride che la pupilla di una tonalità decisamente scura. Il naso era piccolissimo, le orecchie erano appena accennate e la bocca era poco più di una modestissima fessura.

Quel viso tutto concentrato nella parte inferiore della testa era del tutto privo di mento. La parte visibile del corpo non presentava segni di ferite importanti, in quanto quella strana pelle, assai simile ad una tuta aderente, non aveva alcuna lesione. Nei pressi della cassa vi era un documento del CIC in cui si diceva che quell’essere era un passeggero del velivolo schiantatosi a Roswell.

ONORI ED ONERI

Diversi anni più tardi, nel 1961, il maggiore Corso ottenne direttamente dal generale Trudeau l’onore di scoprire i segreti di Roswell e l’onere della responsabilità totale dello sviluppo della retroingegneria aliena.

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