Gli U.S.O. in Italia

USO-Mandriole-FE-RAVerso la fine del 1978 il nostro Mare Adriatico fu teatro di una incredibile serie di avvistamenti e tutta la costa venne interessata, a più riprese, dall’apparizione di luci colorate, di UFO metallici e di USO che se ne entravano e se ne uscivano dall’acqua e producevano interferenze magnetiche alle apparecchiature elettroniche delle imbarcazioni dei pescatori. La gente di mare prese così paura da quello che stava succedendo che non voleva più uscite di notte per andare a pesca.

Forme e rumori

Moltissimi pescatori ebbero a dichiarare che aveva avvistato i classici dischi volanti ma anche strane forme, rassomiglianti a cilindri e a sigari di diverse grandezze. Le occasioni per osservare furono tantissime e quei pescatori dissero che gli oggetti volanti non emettevano alcuna sonorità chiaramente udibile, inoltre, allorquando si immergevano nelle acque adriatiche si potevano osservare chiaramente solo limitati spostamenti di masse d’acqua.

Movimenti

Furono osservati anche i movimenti compiuti e ci fu veramente di che allibire: quegli UFO e quegli USO si spostavano a zigzag o a balzi o a scatti oppure eseguivano incredibili manovre che contemplavano letteralmente delle variazioni improvvise di rotta nonché accelerazioni e rallentamenti impressionanti.

Effetti

Vennero anche notate colonne di acqua che si alzavano improvvisamente, raggiungevano la trentina di metri e poi si esaurivano ma, in alcuni casi, raggiunsero anche i 300 metri, ovvero l’altezza di sette campanili, uno sull’altro. Nessuno dei testimoni, e furono diverse centinaia se non migliaia, dichiarò che, al momento degli avvistamenti, vi fosse presenza di vento o di moto ondoso delle acque.

Fenomeni luminosi

Uno degli aspetti più interessanti ed impressionanti delle manifestazioni usologiche in adriatico furono certamente i Fenomeni Luminosi Transeunti (leggi “Transitori”) o TLP (Transient Luminescent Phenomena). Migliaia di persone videro distintamente e fotografarono formazioni globulari e formazioni a sigaro, con colorazioni che andavano dal rosso al bianco. Esse furono avvistate principalmente nelle ore notturne, sia accanto alle imbarcazioni che sulla superficie del mare che sulla linea dell’orizzonte visivo. Inoltre, questi globi di luce furono notati distintamente mente si immergevano nelle acque.

Malfunzionamento delle apparecchiature elettroniche

Durante tutte quelle numerosissime manifestazioni aliene, la cosa più normale che poteva accadere ad un’imbarcazione in navigazione era quella di assistere ad un totale malfunzionamento di tutte le apparecchiature elettroniche di bordo, cioè dei radar e degli strumenti necessari alla navigazione: tutti notarono chiare interferenze elettromagnetiche, originate da una fonte ignota. Per completare la conoscenza, si consiglia la lettura dell’articolo: «La leggenda della base aliena di Pescara“.

22 giugno 1979 – Isola Gorgona, Mar Tirreno (Livorno)

Il motoyacht “Rainbow II”, il pomeriggio del 22 giugno 1979, si trovava in navigazione nelle acque del Mar Tirreno ed aveva a bordo ben diciassette persone. Tutto procedeva tranquillo ma, all’improvviso, verso le 15,45 (alcune fonti riportano l’orario delle 18.30) si trovò di fronte, distante circa 3 miglia, ad una enorme forma cilindrica, di colore assai scuro e di natura apparentemente metallica. Quella massa di metallo che stava emergendo dall’acqua per oltre una ventina di metri ma, evidentemente manteneva sommersa una buona parte della restante struttura, aveva assunto una posizione inclinata rispetto al piano del mare. Mano a mano che il motoryacht si avvicinava all’oggetto misterioso questi si immerse in gran fretta e produsse sia un notevole rumore che un’importante onda, alla quale segui una gran schiumata tanto che il Rainbow ne rimase investito e dovette rullare per diversi secondi.
Quando tutto sembrava essere finito, quella cosa riemerse nelle vicinanze ma questa volte emise un fischio prolungato ed emanò un’ondata di calore di notevole portata, distintamente sentita da tutto l’equipaggio sulla propria pelle, infine si immerse in maniera definitiva. Il comandante G.G. lanciò immediatamente l’allarme alla Capitaneria del Porto di Livorno la quale, a sua volta, diramò un bollettino straordinario di avviso ai naviganti, alle ore 20.00 esatte dello stesso giorno ed alle 06.00 del giorno seguente, il cui testo riportava le seguenti dichiarazioni:« Alto Tirreno. In posizione 3 miglia South West Isola Gorgona, at 22 – 20 – 00. È stato avvistato galleggiare forma cilindrica colore scuro at deriva. Alt. Navi in transito prestino la massima attenzione». In seguito all’indagine degli inquirenti del CUN, Roberto ed Emy Baldi, il comandante dichiarò di aver avvistato “… un cilindro perfetto, privo di finestrini, alettoni o impennaggi», in pratica si trattava di una struttura a tubo, priva di oblò e con la superficie esterna completamente liscia.

28 agosto 1984 – Golfo di Taranto, Mar Ionio

Alcuni pescatori che si trovavano a bordo di un motoscafo notarono, ad una distanza di circa mezzo chilometro, una stranissima luce che stava brillando in maniera insolita. Così iniziarono ad osservare con attenzione e videro distintamente che la luce proveniva da un faro situato sulla superficie di un oggetto apparentemente in navigazione. Dopo poco tempo accadde però un fatto inquietante: dalla superficie del mare emerse un oggetto grigio, di colore scuro e dalla forma apparentemente metallica, che prima si inclinò e poi decollò in brevissimo tempo a velocità impressionante.

Luglio 1995 – Mandriole, Canale di Bonifica (Ravenna)

Questa incredibile avventura, accaduta ad una famiglia ferrarese abitante in un comune della nostra provincia, segna il primo caso in assoluto di avvistamento di un USO nelle province di Ferrara e Ravenna. Siamo nel mese di luglio del 1995 ed è già notte fonda quando la signora E.G., in compagnia di un’altra persona, dopo essere partita da casa, si sta recando in una località balneare ravennate, dove possiede una seconda casa. Stanno tranquillamente percorrendo la strada che da Sant’Alberto (RA) passa per Mandriole (RA) ed arriva ai Lidi Ravennati.

Questa una zona si trova proprio sul confine delle province di Ferrara e Ravenna e la strada corre parallela al ” Canale di Bonifica in destra di Reno “. Giunti nei pressi della suddetta località di Mandriole, la loro curiosità è attratta da luci ancora lontane ma assai intense che sembrano provenire dall’interno del Canale di Bonifica. In un primo tempo pensano che si tratti di una rete posizionata lì per la pesca; poi ipotizzano la costruzione di un capanno sull’acqua ma, riflettendo, escludono entrambe le possibilità perché quella strada la conoscono bene in quanto la percorrono quasi tutte le settimane e non hanno mai notato dei lavori in corso. Incuriositi da quel fatto misterioso, rallentano la marcia e lentamente iniziano l’avvicinamento all’intensa fonte luminosa.
Man mano che si avvicinano capiscono subito che c’è qualcosa che è appoggiato sull’acqua e sta brillando di una luminosità intensissima, la quale è diretta verso il basso ma, incontrando l’acqua, irraggia verso l’alto un forte chiarore. Accostano l’auto all’argine e si fermano proprio di fronte a quello stranissimo oggetto che brilla di luce propria e si trova a sole poche decine di metri da essi.
Capiscono immediatamente che quella sagoma circolare che stanno osservando è un disco volante enorme che occupa quasi tutta la larghezza del canale. Provano una gran sensazione di paura ma, anziché fuggire, pur mantenendo il motore dell’auto avviato, trovano la forza per abbassare un finestrino ed osservare meglio quello spettacolo meraviglioso. I pensieri che subito si affollano nelle loro menti sono infiniti: lì, davanti a loro, c’è la prova che non siamo soli nell’Universo e qualcuno dei nostri fratelli degli spazi profondi ha la tecnologia in grado di percorrere quelle distanze galattiche proibite alla scienza umana.
Iniziano ad osservare la scena e notano che quel misterioso velivolo si trova pressoché immobile sul pelo dell’acqua; ha una forma che sembra ovoidale ed è interamente circondato da un’infinità di luci che impediscono di coglierne il vero colore; quelle luci provengono da tantissimi finestrini che sono posizionati a mezza altezza, tutto all’intorno dello scafo e proiettano i loro fasci luminosi verso il basso; la parte superiore è sormontato da una specie di torretta a forma di grande cupola chiusa.
Non si ode in maniera distinta alcun tipo di rumore provenire dall’USO ma poi, all’improvviso, hanno un sussulto poiché sentono distintamente un sibilo che aumenta di intensità e vedono il disco volante che inizia a roteare attorno al proprio asse: lo vedono alzarsi lentamente in verticale di alcune decine di metri e lo osservano mentre scompare alla vista, in direzione del vicinissimo Mar Adriatico, partendo in orizzontale ad una velocità indescrivibile.
Pur avendo avuto un incontro assai ravvicinato con una fonte energetica enorme, la signora ha dichiarato che non hanno subito danni psico-fisici di alcun tipo; ricorda poi che il motore della loro auto è rimasto avviato per tutta la durata dell’avvistamento e l’impianto elettrico non ha manifestato alcun problema evidente.
Questa avventura incredibile non era mai stata raccontata a nessuno prima d’ora ed è solo grazie ad un forte rapporto di amicizie reciproche con la testimone che noi del CUF abbiamo potuto raccogliere una delle più belle testimonianze di incontri veramente ravvicinati con un velivolo alieno appartenente ad un popolo delle stelle.

7 dicembre 1997 – Lago del Salto (Rieti)

Il lago del Salto si trova a qualche decina di chilometri a sud di Rieti, a destra dei Monti Sabini. Tutta la zona lacustre è ricchissima di leggende e, in modo particolare, si narrano quelle degli gnomi e dei folletti. Così, forse anche in virtù di ciò, il 7 dicembre 1997, l’ufologa M.C. si appostò, armata di macchina fotografica, in un luogo ben preciso lungo una sua riva, con lo scopo dichiarato di compiere un’osservazione mirata.
Verso il tramonto la sua lunga attesa venne premiata poiché notò che dall’altra parte del lago si stava muovendo un’astronave di piccole dimensioni. Una volta fermatasi, ella dichiarò di aver notato dei piccoli esseri uscire da quel velivolo: essi avevano occhi alla cinese e teste dalla forma assai strana. Ad un certo punto tutti quei piccoli esseri si gettarono nelle fredde acque del lago e ne uscirono solo dopo una trentina di minuti, per poi risalire frettolosamente a bordo della loro astronave che presto scomparve del tutto alla vista. la testimone disse di aver scattato anche delle fotografie che, però, le vennero successivamente rubate. Dopo quasi tre anni, il 16 novembre 2000, un ragazzo che era in attesa dell’autobus dichiarò di aver notato distintamente un UFO discoidale, del diametro apparente di una decina di metri, tuffarsi nelle acque del lago.

5 maggio 2005 – Porto San Giorgio, Mar Adriatico (Ancona)

La mattina del 5 maggio 2005, al rientro da una battuta notturna di pesca, diverse pescatori hanno segnalato per l’ennesima volta di aver avvistato misteriosi globi luminosi ondeggiare o volare sull’acqua del mare.

5 giugno 2005 – Senigallia, Mar Adriatico (Ancona)

Il signor C. V. ha narrato di uno strano episodio accadutogli il 5 giugno del 2005, mentre si trova in vacanza a Senigallia (AN). Alle 22.30 si era messo sul balcone ed aveva iniziato ad osservare il mare. Improvvisamente avvistò due sfere luminose, di colore giallo intenso, vicinissime a lui: valuta la distanza in circa 30 m. Viaggiavano l’una dietro l’altra ma mentre la prima procedeva in maniera lineare la seconda se ne stava distante circa 5 m e si spostava di continuo in maniera orizzontale.

10 novembre 2005 – Genova, Mar Ligure

Il signor E. D. di Genova ha riferito di aver assistito ad un singolare fenomeno ufologico la notte del 10 novembre 2005. La mezzanotte era trascorsa da appena dieci minuti ed egli, orientato verso Savona, stava osservando una bellissima Luna. All’improvviso, notò che in una posizione molto alta del cielo si distingueva anche una specie di mongolfiera che appariva immobile e sembrava emanare fuoco. Ad un certo punto ha dato l’impressione di scendere verso il mare e … di entrarvi. Il fenomeno è durato circa dieci minuti. Probabilmente si è trattato di un USO, ovvero di un Unidentified Submarine Object detto anche Unidentified Submerged Object, cioè un Oggetto Sottomarino Non Identificato.
Lo stesso fenomeno è stato riferito dai coniugi M. ed N. G. i quali, poco dopo la mezzanotte del 10 novembre 2005, mentre stavano ammirando gli effetti della luce lunare sulla superficie del mare, hanno dichiarato di aver notato un presunto UFO assai alto in cielo. L’oggetto aveva la forma di una ellissi ed assomigliava ad un sigaro volante.
La moglie, impressionata dall’evento, è corsa subito ad avvisare gli amici dai quali avevano appena trascorso la serata a cena e si è fatta prestare un binocolo. In tal modo sono riusciti a distinguerlo assai bene ed hanno notato che se ne stava fermo immobile. Sul fianco quel sigaro mostrava quattro oblò e ad una estremità si notava distintamente la fuoriuscita di fumo. Sembrava fatto di luce solida e tutt’intorno aveva una specie di ombreggiatura, come se fosse, in realtà, assai più grande di quel che si riusciva a vedere. Avendolo osservato entrambi con quel binocolo, hanno dato la stessa versione della descrizione suddetta. Improvvisamente la luce si è messa a “vibrare”, e l’oggetto scuro ha mandato lampi rossi. Poi ha iniziato a scendere verso il mare e quando è stato in prossimità apparente dell’acqua non si è notato alcun riflesso rossastro su di essa ma è possibile che ciò fosse dovuto alla posizione di osservazione dei testimoni. L’oggetto ha dato quindi l’impressione di spegnersi e non si è più visto nulla.