Antiche cronache e fenomeni celesti

bolide-infuocato-tre-codeNel manoscritto “Vulnera diligentis” scritto da Luschino Visconti, al capitolo 23° del Libro secondo, si legge la cronaca di un avvistamento di presunta natura ufologica, accaduto a Firenze nell’estate del 1513 e che coinvolse addirittura Michelangelo Buonarroti: “Trovandosi in quel tempo a Roma, sendo una notte così fuora al sereno, in una certa stanza ovvero orto della sua abitazione et facendo orazione et elevando così gli occhi sua al cielo, ecco che subito vide apparire in cielo un mirabile segno triangolare e grandissimo … Il quale segno era simile ad una grandissima stella con tre razzi, ovvero code, l’una delle quali si estenda verso l’oriente … a modo di una virga d’argento … L’altro razzo si estendeva verso la città di Firenze, idest fra Aquilone e ponente ed era tutto di colore di fuoco …”. In una seconda versione del suddetto avvistamento si legge la vicenda accorsa a Michelangelo in toni leggermente diversi, ma assai simili nella sostanza: ” … Elevando così gli occhi sua al cielo ecco che subito vide apparire in cielo uno mirabile segno triangolare et una grandissima stella con tre razzi, ovvero code, l’una di certo colore … rilucente e nella sommità era torta a modo d’uncino. L’altra era di colore vermiglio … el terzo razzo era tutto di colore di fuoco, et nella sommità era biforcata …”.

Si dice che il famoso artista si adoperasse immediatamente per riprodurre in maniera attendibile ciò che ebbe ad osservare in quella sera estiva; purtroppo, sembra che nulla sia giunto a noi di siffatto avvistamento. Ma che cosa potrebbe aver visto Il Buonarroti? Assai probabilmente egli fu testimone della caduta di un bolide, ovvero di una meteora di elevata o elevatissima luminosità, non raramente anche superiore alla magnitudo negativa superiore a quella del Sole (26,3a). In termini prettamente scientifici, una meteora viene chiamata bolide allorquando, durante la sua velocissima apparizione, raggiunge una luminosità minima simile a quella venusiana (-4,6a). Il bolide, oltre al colore bianco tipico delle meteore, fa percepire distintamente anche altre tonalità: verde smeraldo, azzurro intenso, arancione e rosso. Esso può estendersi in un arco di tempo anche di circa un minuto e mezzo, ma la normalità è racchiusa in un tempo non superiore ai dieci secondi. La sua apparente traiettoria disegnata nel cielo non è sempre rettilinea, ma presenta assai spesso variazioni di orientamento, legati alla composizione chimica che, a sua volta, determina la variazione di luminosità suddetta.

antiche-cronache-caduta-meteoriteAnche Conrad Lycosthenes, pseudonimo di Conrad Wolffhart (1518-1561), in italiano tradotto con “Corrado Licostene“, nel 1557 pubblicò a Basilea il poderoso: “Prodigiorum ac ostentorum chronicon(Titolo esatto: “Prodigiorum ac ostentorum chronicon, quae praeter naturae ordinem, et in superioribus et his inferioribus mundi regionibus, ab exordio mundi usque ad haec nostra tempora acciderunt). Da questo testo traiamo la seguente notizia, apparentemente di presunta natura ufologica, riferita all’anno 1520 e accaduta ad Hereford, in Inghilterra: “…trabs ardens horrendae magnitudinis in coelo conspecta est, quae desuper in terram sese demittens, comsumpsit plurima. Inde, riversa in aerem formam circularem induit …”. Ovvero, una meteorite gigante, da lui definita come “trave di fuoco”, apparve dapprima in cielo poi si abbassò verso il suolo, sin quasi a rasentarlo e bruciandone un’infinità di cose, quindi mutò la direzione e, dopo essere probabilmente rimbalzata, assunse in aria una forma circolare.