Alieni: sarebbe saggio far loro sapere che siamo qui?

video-signalUna domanda assai comune fra gli scienziati che dibatterono il tema degli alieni, proposto nel 2010 da Stephen Hawking, fu quella riguardante il far o meno sapere alle presunte altre civiltà sparse nel Cosmo che la Terra era un pianeta abitato da esseri intelligenti. Uno dei primi ad affrontare questo argomento in modo organico fu il Dr. Pushkar Ganesh Vaidya, del Centro Indiano di Ricerca Astrobiologica di Maharashtra (India). Il suo ìncipit al dibattito si focalizzò su di un principio di saggezza generale, decisamente condivisibile, incentrato sul desiderio di ogni civiltà avanzata di non desidera essere visitata da un’altra più avanzata. Logico! Dietro a quella visita si potrebbe benissimo nascondere, come la storia ha insegnato, un vero pericolo di sottomissione, non solo militare, ma anche culturale e, forse, religiosa.

A CINQUANTA ANNI LUCE DA QUI …

Secondo Pushkar Ganesh Vaidya l’uomo avrebbe già fatto tante cose negative in tale senso, essendo già da più di mezzo secolo che mandiamo messaggi video nel Cosmo, corrispondenti alle nostre trasmissioni televisive. Perciò, se una razza aliena si trovasse a cinquanta anni-luce circa da noi, probabilmente saprebbero che noi siamo qui. Ma è davvero così, come la vide lui? Noi del CUF crediamo di no anche se, in teoria, la cosa potrebbe essere possibile. Cerchiamo di capire il perché della nostra diffidenza.

SEGNALI DI ARECIBO

Il 16 novembre 1974 inviammo nel Cosmo due messaggi radio da Arecibo, con una potenza di 1000 chilowattora. Erano diretti verso l’ammasso globulare M13, nella costellazione di Ercole. Ma era già dal 1920 che l’uomo inviava messaggi nello spazio, grazie alle prime trasmissioni radiofoniche a bassa frequenza che, però, non riuscirono mai ad uscire nello spazio esterno poiché erano di bassa potenza e vennero tutte riflesse dalla nostra ionosfera. In seguito, però, l’uomo aumentò di molto la potenza di tali segnali per cui aprì probabilmente agli alieni la possibilità di far sapere che quaggiù c’era una civiltà tecnologica in piena evoluzione. Ovvio che noi oggi non siamo in grado di saperlo e nemmeno possiamo predire per quanto tempo ancora non lo sapremo ma, di certo, sappiamo che essendo qualcosa uscito nel primo spazio a noi esterno, esiste la possibilità minima che qualcuno sappia già che siamo quaggiù e che ci stiamo evolvendo sempre più.

SEGNALI TELEVISIVI

Purtroppo per noi, oggigiorno i moderni trasmettitori televisivi utilizzano una quantità gigantesca di potenza, in termini di watt, e la nostra unica fortuna, e quindi anche salvezza probabile, è che non essendo tale energia focalizzata in una precisa direzione, come sarebbe necessario per tentare di “parlare con ET”, gran parte si perde nello spazio, e quel che rimane del segnale televisivo è troppo debole per giungere anche solo nei pressi del più vicino sistema solare. Questa nota decadenza del segnale è direttamente proporzionale al quadrato della distanza per cui, se gli alieni si trovassero a cinquanta anni-luce circa da noi, e volessero rilevare il vettore di un segnale proveniente dalla Terra, prodotto da uno qualsiasi dei maggiori radar militari, dovrebbero utilizzare un’antenna con una superficie complessiva molto più grande dell’intera Italia.

DECADENZA DELLA POTENZA DEL SEGNALE

E per quel che riguarda la nostra nazione, è dal primo Carosello del 1957, quindi da quasi sessant’anni che stiamo inviando segnali ed immagini in bianco e nero nello spazio esterno, mentre è dal 1977 che le immagini vengono spedite anche a colori, grazie alla prima trasmissione di Canale 5. Come vi abbiamo appena narrato, il problema principale di tale tipo di segnale è rappresentato dal degrado lento e progressivo della potenza poiché esso opera all’interno della nostra fisica, per cui “l’intensità del segnale, essendo di natura elettromagnetica, subisce la legge del quadrato della distanza“.

Ribadiamo dunque, che si tratta di un fenomeno conosciutissimo: già dopo due anni-luce il segnale televisivo non esiste praticamente più in quanto si è trasformato in “rumore puro” e se anche una qualche intelligenza extraterrestre avanzata lo ricevesse prima del degrado totale non vedrebbe altro che un segnale non sintonizzato, disturbato da una patina tipo nebbia o neve, con ombre in movimento, per cui non potrebbe sapere nulla di noi.

IL SEGNALE MODULATO

Di certo, però, occorre dare a Cesare ciò che è di Cesare ed ammettere che se la tecnologia degli alieni riceventi il segnale terrestre fosse al nostro livello, intuirebbero che quello sarebbe un segnale modulato e non naturale, quindi creato artificicialmente da qualcuno e spedito a girovagare per il Cosmo. Insomma, renderemmo contenti parecchi esseri extraterrestri i quali saprebbe immediatamente di non essere proprio così soli fra tanti miliardi di Soli poiché quel segnale modulato avrebbe dovuto essere stato creato da un essere intelligente. E dunque, nonostante sappiamo che attorno a noi ci sono almeno cinquemila stelle nello spazio di cinquanta anni-luce, possiamo sicuramente starcene ancora tranquilli da questo punto di vista, nonostante l’ombrosa riflessione adombrata dal Dr. Pushkar Ganesh Vaidya.

Nel nostro microscopico Sistema Solare, meglio noto come Via Lattea, valgono tutte le leggi fisiche che valgono sulla Terra, e la potenza di un un segnale radiofonico o televisivo che sia, essendo di natura elettromagnetica, subisce inevitabilmente la legge del quadrato della distanza. Questa è fisica, cioè scienza che afferisce alle costanti universali, ovvero a grandezze fisiche che sono universali in natura e indipendenti dall’istante e dal luogo in cui sono misurate, alle quali non solo gli scrittori di fantascienza, ma anche gli ufologi si devono piegare. Punto!

centro-ufologico-ferrarese-cuf-artioli-fiorenzoSe desiderate frequentare il nostro centro ufologico, sappiate che si trova in via Mantova 117, a Vigarano Pieve, nella palazzina di fianco alle vecchie scuole elementari, proprio di fronte alla chiesa, nel comune di Vigarano Mainarda, luogo dell’avvistamento della gigantesca astronave aliena, osservata da quattro persone nel 1986. La sede del CUF è aperta tutti i giorni, ma per i non iscritti la serata è attualmente il giovedì, dalle 21:30 alle 23.00 circa. Se qualcuno desiderasse iscriversi, sappia che l’iscrizione è gratuita e valida per sempre.

Per informazioni di vario tipo o segnalazioni di presunta natura ufologica, potete telefonare in ogni momento al 333.595.484.6 e vi risponderò io, Fiorenzo Artioli, fondatore e coordinatore del Centro ufologico ferrarese, nonché redattore del presente articolo, liberamente utilizzabile nel Web a patto di ricordarsi la cosa più difficile da fare, ovvero la citazione della fonte, così da dare a Cesare ciò che gli appartiene di diritto, ovvero le idee contenute nel suo articolo.