Ferrara: gli alieni di Diamantina

alieno-diamantina-1997Riportiamo l’incredibile avvistamento di due strani esseri, da noi definiti “alieni-grigi”, avvistati nella stessa giornata del lontano 1997, ma in tempi diversi, a Diamantina, nel Comune di Vigarano Mainarda (FE), da due operatori agricoli esperti di macchine semoventi per il taglio e la lavorazione del frumento e del mais. La località dell’avvistamento si trova ad una decina di chilometri dal fiume Po ed è una vastissima distesa di terreni attraversati da numerosi canali di irrigazione e coltivati a: mais, frumento, erba medica e barbabietole.

Reticenza iniziale

In passato, stando alle testimonianze di alcuni dei pochissimi residenti, si era già avuto sentore di altri strani avvistamenti simili a questo. Purtroppo, come ben sappiamo noi investigatori, c’è una reticenza di fondo nel denunciare avvenimenti “incredibili”, come lo sono quelli degli avvistamenti di alieni e di UFO: tutti hanno paura di essere considerati dei visionari… e così si tace la verità.
Ora però, qualcosa si sta muovendo. Conosco personalmente uno dei due testimoni e conosco bene anche la famiglia: sono persone intelligenti, affabili ed aperte alla vita di società ed ai progressi tecnologici più moderni. Il capofamiglia è anche un tecnico ricercatissimo nel proprio campo.

La cronaca dell’incredibile avvenimento

È una delle ultime giornate di settembre dell’anno 1997. Quella mattina T. R., di anni 33 e di professione operatore di macchine agricole, si alzò assai presto perché avrebbe dovuto completare un lungo lavoro nei campi. Quando giunse in zona, a Diamantina di Vigarano Mainarda, erano circa le 06,30; non aveva ancora iniziato il suo lavoro che vide come un bambino di fronte a lui, fermo ad un centinaio di metri circa. Egli rimase allora tra l’impaurito e l’incuriosito ad un tempo. Così, mentre si chiese che cosa mai ci facesse un bambino alle 06,30, in piena campagna e da solo, decise di rallentare la marcia del mezzo agricolo che stava conducendo.

L’incontro con il piccolo essere

Poi cominciò anche a pensare di avere avuto le traveggole. Si diede qualche pizzicotto, poi chiuse gli occhi,  ma quando li riaprì lo strano individuo era ancora là che lo sta osservando immobile. Si fece allora un po’ di coraggio e decise di scoprire che cosa mai gli stesse accadendo.
Riprense la marcia, puntò i fari in direzione della sagoma e si avvicinò lentamente a quella piccola persona. Ebbe così modi di affinare l’osservazione e vide distintamente che indossava come un tuta grigio-argentea ed allora pensò: «È vestito da carnevale! Sarà mai possibile che ci sia un bambino col vestito di Carnevale? Siamo a settembre e sono solo le 6,30 di mattina!».

L’avvicinamento tra i due

Ora la distanza si era ridotta di molto ed egli si trovava a circa cinquanta metri. Vide tutto più chiaro e distinto. No, non era un bambino, ma una persona piccola! Gli sembrò perfino che avesse qualcosa di strano: infatti, le sue braccia arrivavano ben al di sotto delle ginocchia!
Egli rimase allora assai perplesso e tentò di osservare con maggior attenzione: questa volta notò che quella piccola persona stringeva in una mano qualcosa che assomiglia ad una pianta di mais. In quel preciso istante il signor T. R. non ebbe più paura perché la sua mente razionale gli aveva fatto capire che quell’essere sembrava una persona e quindi proseguì nella lenta azione di avvicinamento. Quando però giunse a circa 30 metri riuscì a vederlo chiaramente e bloccò subito la macchina agricola perché era letteralmente terrorizzato.

Il piccolo essere in tuta argentea

Davanti a lui non c’era né un bambino né una persona di bassa statura ma un essere stranissimo: aveva la testa molto grande e gli occhi enormi la occupavano quasi interamente; non c’era traccia evidente né di orecchie né di naso né di bocca ma sembrava che ci fossero come dei piccolissimi puntini. Osservò bene anche quelle braccia lunghissime ed ebbe la conferma che ciò che stringeva in una mano era una spiga mais. Infine, notò che indossava una tuta aderentissima, di color argento.

La scomparsa improvvisa

Passarono così alcuni secondi, durante i quali egli non seppe più che cosa fare; la macchina agricola stava proseguendo lentamente il suo moto egli si accorse solo all’ultimo momento che quella strada di campagna stava svoltando, così si vide costretto ad effettuare una brusca manovra con una sterzata decisa. Allineò il mezzo agricolo al campo, rallentò, si girò intorno e … non vide più nessuno. Fermò tutto, scese con cautela, esplorò ogni metro quadrato di terreno ma non c’era più nessuna traccia di quell’essere. Avrà sognato o sarà stata colpa di un’immaginazione eccessiva, come sono soliti dirci coloro che non credono all’esistenza degli alieni. Era pensieroso e preoccupato poiché aveva vissuto un momento terribile. Ripensò a tutto quanto gli era accaduto o, sarebbe meglio dire che “sembrava essergli accaduto”. No! Era certo di aver visto un essere stranissimo.

L’amico e il secondo alieno

Non ebbe paura a riprendere il lavoro in quei luoghi dell’avvistamento, ma il fatto lo scosse un bel po’. In un primo tempo decise di non raccontare nulla a nessuno ma poi iniziò a confidarsi prima con la moglie, poi con la madre e quindi con un amico che faceva il suo stesso lavoro sulle macchine agricole. Così venne a sapere la seconda cosa incredibile ma che gli trasmise, però, tranquillità e sicurezza: anche l’amico ha visto lo strano essere o, almeno, ne aveva visto un altro che assomigliava tantissimo a quello che gli aveva descritto lui.
L’avvistamento era accaduto quella stessa mattina, ma circa due ore più tardi. Lo vide nel medesimo modo con cui lo aveva osservato T. R. e, come lui, ne rimase terrorizzato. Dopo alcuni giorni di paura anch’egli decise di farne parola solo in famiglia.

Quante domande!

Era forse lo stesso essere? Cos’è successo quella mattina a Diamantina? Per noi investigatori quello era chiaramente un classico GRIGIO, il tipo di alieno più conosciuto da noi ufologi oppure, erano addirittura due i Grigi presenti in quel luogo. Ma perché mai sarà finito proprio lì? Di che cosa avrebbe potuto aver bisogno visto che era fermo in un campo dove prima c’era un appezzamento di mais?
Negli anni successivi abbiamo monitorando tutta l’area, fotografato ogni kmq ed analizzato i vari terreni. Abbiamo anche intervistato alcuni abitanti ed ecco un’altra sorpresa: una persona ci ha detto di aver sentito dire che in passato qualche altra persone ha assistito a fenomeni ufologici strani… Diamantina come Roswell? È presto per dirlo ma, di certo, il “caso Diamantina” rimane ancora aperto a distanza di tanti anni.
L’avvenimento, poi, se inserito nel contesto dell’enorme astronave aliene avvistata a Vigarano Mainarda nel 1986 e le “luci vive” avvistate ad agosto del 2005 a Castello, da ben sei persone, sono la più classica testimonianza che questo è un territorio certamente “privilegiato” e perfetto per ogni tipo di indagine ufologica, dato anche il vicinissimo centro radar dell’aeronautica militare, sito a Poggio Renatico.