Ferrara: la creatura di Ro Ferrarese

creatura-Ro-Ferrarese-1988Il 16 ottobre 1989 sul quotidiano “La Nuova Ferrara” comparve un articolo riguardante l’avvistamento di uno strano essere, accaduto a Ro Ferrarese nel 1988. Il giorno 7 agosto 1988, mentre si trova sulle sponde del Po per indagare su precedenti dicerie di avvistamenti, il signor G. M. trovò strani reperti, che fotografò e misurò: tracce lunghe 41 cm e larghe 13 ed altre lunghe 80 cm e larghe 45; trovò anche un escremento lungo 30 cm e largo 6, che raccolse e, a suo dire, portò a far analizzare in un laboratorio specializzato di Ferrara; qui gli fecero sapere che doveva appartenere ad un erbivoro poiché conteneva 14 diversi tipi di semi, tipici delle nostre zone. Così prese i semi e li piantò nel suo orto. Le piante crebbero e si dimostrano quelle ipotizzate. Egli era sempre più convinto di essere sulla strada giusta, così si recò con frequenza a Ro Ferrarese.
Qui, la sera del 27 agosto 1988 incontrò finalmente la creatura, di forma antropomorfa, alta all’incirca un metro ed ottanta, ma non ebbe modo di osservare con attenzione poiché quell’essere iniziò già ad inseguirlo mentre si trovava ad una quarantina di metri di distanza. Corse con quanto fiato aveva in gola e riuscì a fuggire. La storia sembrava giunta alla fine ma accadde qualcosa di inquietante. Dopo alcuni giorni ricevette la visita di strani personaggi, forse dei servizi segreti, che gli posero diverse domande sull’accaduto e gli lasciarono anche un indirizzo… rivelatosi poi falso.

Aggiornamento

Il giorno 16 febbraio 2007 ricevemmo una e-mail dalla signora A.M.V. che, dopo aver letto il racconto della creatura di forma umanoide di Ro Ferrarese, ritenne di fornirci  ulteriori ed interessantissimi particolari, riguardanti non solo il misterioso essere e la zona circostante a quella dell’avvistamento vero e proprio, ma anche il presunto intervento di una manipolo di militari, intenti a ricercare qualcosa nascosto in golena. Abbiamo così chiesto il permesso di pubblicare tali notizie come integrazione al fatto suddetto.

Testo originale della Email

Mi sono imbattuta casualmente nel sito del Centro ufologico ferrarese e leggendo la storia dell’umanoide di Ro Ferrarese mi sono venuti alla mente alcuni ricordi riguardanti quel periodo, magari privi di significato, però vorrei esporveli.
Sono originaria di Cologna Ferrarese e nel 1987 frequentavo la classe III delle scuole medie. Proprio in quell’anno, in paese, iniziarono a girare voci su strani avvistamenti di una creatura ibrida uomo-pesce, che si sarebbe mossa nelle golene tra Cologna ed Alberone, nonché sulle rive del Canal Bianco, nei pressi di Coccanile ed Ambrogio. Quando questi avvistamenti divennero sempre più frequenti, ricordo che venne interdetto agli abitanti di recarsi all’interno delle golene, ma noi ragazzini, incuriositi dal fenomeno e non molto rispettosi dei divieti, decidemmo ugualmente di fare un’ispezione.
Così, un pomeriggio, ci recammo sull’argine tra la località “Il Pass” (Il passo) e la “Busa ad Rossini” (La buca di Rossini), verso Alberone. Qui vedemmo decine di persone vestite con le tute bianche, che si muovevano nella golena, vicino all’acqua, come se fossero alla ricerca di qualcosa. La nostra ispezione terminò presto perché dei militari ci mandarono a casa.
Nel frattempo si avvicinava l’estate e noi ragazzini eravamo abituali frequentatori di una spiaggia (La spiaggia di Zuma) che si trovava vicino ai luoghi dell’avvistamento. Ebbene, ricordo che quell’anno venimmo dissuasi dagli adulti dal fare il bagno nel fiume.
Gli avvistamenti divennero sempre meno frequenti e non si sentì più dire niente al riguardo. Poi, il giorno 11 agosto 1999 mia cugina ed io decidemmo di trascorrere la notte di san Lorenzo sull’argine del Po, per osservare le stelle cadenti e così ci piazzammo su di una coperta ed iniziammo a scrutare il cielo. Eravamo nei pressi della salita di Cologna, dove l’interno dell’argine è stato rinforzato con il riporto di rocce. All’inizio, sentimmo un rotolamento di sassolini dentro l’acqua poi i rumori dall’acqua aumentarono. Sentivamo lo stesso rumore di un tuffo, ma come se a farlo fosse qualcosa di veramente grosso. A questo rumore seguì quello di sassi più grossi che cadevano nell’acqua, come se qualcuno stesse cercando di uscire dall’acqua arrampicandosi sui sassi. Infine, sentimmo il rumore di cespugli rotti e qualcosa che si stava facendo largo tra l’erba, i cespugli e gli arbusti.
Impaurite, salimmo velocemente sulle biciclette e pedalammo a tutta velocità fino a casa. Quella notte, nonostante il gran caldo dormimmo con le finestre chiuse e sigillate! La nostra fu solo un’esperienza di tipo uditivo in quanto non vedemmo alcunché di riferibile a persone o ad esseri come quello di questa vicenda, quindi non riuscimmo mai a dare una spiegazione logica al fenomeno”.