Esobiologia: vita dal ghiaccio?

esobiologis-vita-dal-ghiaccioNel corso di un convegno scientifico organizzato dalla Fondazione Europea della Scienza (FES), tenutosi a Granada (Spagna) a dicembre del 2008 e presieduto da Julyan Cartwright e da C. Ignacio Sainz-Diaz, esperti nel campo delle strutture del ghiaccio e dipendenti dell’Istituto Andaluso delle Scienze Terrestri (IACT), in pratica del Consiglio Spagnolo della Ricerca (CSIC), il ghiaccio presente nello spazio potrebbe riservare numerose sorprese riguardanti le possibilità utilizzate dalla Natura per creare le condizioni più adatte allo sviluppo della vita.
Gli attuali attuali standard tecnologici offrono ai ricercatori la possibilità di riprodurre gli strati di ghiaccio in condizioni analoghe a quelle rilevate nello spazio sulle particelle di polvere interstellare e di esaminarne l’organizzazione molecolare, in modo da ottenere informazioni utili alla risoluzione di alcuni interessanti interrogativi, tra i quali l’interrogativo relativo all’abiogenesi, il processo all’origine della vita sulla Terra.
Nello spazio, il ghiaccio si troverebbe quasi ovunque: sui piccoli grani di polvere, sugli asteroidi, sulle comete, sui pianeti e, occasionalmente, anche sui pianeti come la Terra, in grado di ospitare forme di vita.

Il ghiaccio più famoso dello spazio, oltre a quello presente su Marte, è certamente quello degli anelli planetari di Saturno, formati appunto da particelle di ghiaccio, da altri elementi e da polvere. Alle rigide temperature spaziali il ghiaccio si forma a una temperatura compresa tra i 3 e i 90 gradi sopra lo zero assoluto, pari a 273,15 gradi centigradi. A queste temperature, esso può formare sulla mesoscala (più ampia di una dimensione della microscala) strutture diverse rispetto a quelle create alle temperature terrestri. In alcuni casi, queste strutture possono assumere forma amorfa, simile più a un vetro piuttosto che a un cristallo, grazie alla congelazione delle molecole nello spazio.

Diversi ricercatori hanno osservato che in alcune condizioni il ghiaccio può creare forme biomimetiche, cioè strutture analoghe alle forme viventi, come foglie di palma e vermi, o in scala ancora più ridotta, analoghe ai batteri. Per questo motivo, secondo i due ricercatori dell’Istituto andaluso di Granada, non sarebbe corretto ritenere che le strutture analoghe alle forme di vita trovate sugli oggetti provenienti dallo spazio, come le rocce di Marte, siano la prova dell’esistenza di forme di vita nello spazio. L’abilità di riprodurre strutture simili a quelle viventi lascia supporre che la Natura abbia copiato i fenomeni fisici! Alla luce di tutto ciò, appare dunque ragionevole supporre che, alle loro origini, le forme viventi abbiano utilizzato, come contenitore, una struttura più semplice dell’attuale membrana cellulare, ovvero una sorta di vescicola simile a una bolla di sapone, tutt’oggi presente nei sistemi abiotici (a = senza, biotos = vita).