Viaggi nel Cosmo: tra spazio chiuso, spazio vuoto ed iperspazio

spazio-vuoto-chiuso-iperspazioIn un Universo come il nostro, che può essere sostanzialmente inteso come “uniforme ed omogeneo in ogni sua direzione” se osservato in qualsiasi momento della sua evoluzione, dove “omogeneità e uniformità“, sono la sostanza stessa del principio cosmologico, noi possiamo dormire sonni davvero tranquilli? Chissà? Se lo conoscessimo bene per davvero, magari potremmo anche rispondere positivamente, ma siamo certi di conoscere bene uno spazio cosmico di cui, in realtà, conosciamo discretamente solo le regioni cosmiche a noi più prossime, intendendo solo quelle all’interno del nostro piccolo ed infinitesimale Sistema Solare?

TEMPO UNIVERSALE E IRREGOLARITÀ LOCALI

Si crede di viaggiare in uno spazio omogeneo, uniforme e simile a se stesso in ogni direzione e in ogni angolazione e, invece, ci si potrebbe trovare, magari senza nemmeno saperlo, in uno spazio chiuso o in uno spazio vuoto o, anche , in un iperspazio. A noi pare di conoscerlo bene, almeno in base a ciò che ci hanno sempre raccontato fisici e cosmologi e così, quando con il principio cosmologico si postula l’esistenza di un “tempo universale” e, quindi, valido ad ogni latitudine e ad ogni longitudine del Cosmo conosciuto, ci sembra quasi un’eresia anche il solo pensare alla possibile presenza di “piccole irregolarità locali“, sparse qua e là per le infinite regioni cosmiche. Sarebbe come gettare alle ortiche, in un secondo e per una nonnulla, tutte le nostre certezza sull’invariabilità delle costanti. Una tragedia, insomma.

MA COME FARANNO MAI AD ANDARE COSÌ VELOCI LE ASTRONAVI DEGLI ALIENI?

E se in questo nostro Universo infinito, ma comunque “finito” rispetto alle cose che riusciamo a vedere in cielo e che conosciamo, valgono in ogni suo centimetro cubo le stesse identiche leggi fisiche che valgono quaggiù sulla Terra, ovvero valgono le stesse costanti, cioè quelle grandezze fisiche che sono indipendenti dall’istante e dal luogo in cui vengono misurate, come faranno mai gli alieni a possedere astronavi in grado di viaggiare a velocità indescrivibili a detta dei testimoni che le hanno viste, proprio come è accaduto al sottoscritto e ad altre tre persone che erano con lui, tutti adulti e assai titolati, insegnanti e liberi professionisti?

Almeno in teoria, se le leggi della fisica sono quelle, e sono valide all’interno di tutto il nostro sistema di riferimento, niente e nessuno potrà mai viaggiare anche alla sola velocità della luce, e men che meno potrà mai andare oltre, verso la velocità superluminale. Il limite massimo e teorico di velocità, addirittura in termini cosmici”, viene fissato dalla semplice luce, grazie all’intercessione della Teoria della Relatività, laddove essa sostiene che la massa di una particella dipenda dalla propria velocità. Qualsiasi corpo in moto ha più energia di un corpo in quiete, per cui deve avere anche più massa. E con velocità attorno al “novanta per cento” della velocità della luce si verifica il fenomeno dell’aumento repentino della massa: una quota vieppiù maggiore dello sforzo per accelerare il corpo materiale rende la materia stessa sempre più pesante; quindi, avvicinandosi al cento per cento della velocità della luce, la massa di quel corpo, in viaggio verso una delle  velocità più folli che esistano, aumenta praticamente senza limite alcuno, fino a rendere del tutto impossibile superare la velocità della luce che, appunto, non potrà mai essere superata da alcun corpo materiale.

Ma certo! Siamo sicuri che tutti voi, giunti a questo primo punto del nostro ragionamento, lo abbiate già capito o almeno intuito: con ogni probabilità, gli alieni non utilizzano la velocità della luce per spostare i loro velivoli, piccoli o grandi che siano, perché sparirebbero per sempre dall’esistenza terrena e cosmica nell’istante preciso in cui fosse raggiunta tale velocità che, come avete ben capito, non potrà comunque mai essere raggiunta … a meno che …!!!

A MENO CHE…

Sì, proprio così! Ci sono diversi “a meno che” da mettere a punto in questa fisica che ci hanno fatto credere come l’unica possibile, per il semplice motivo che hanno scoperto solo quelle determinate cose e sperimentato quelle determinate leggi. E se, invece di muoversi all’interno della Relatività Generale delle grandi masse e delle grandi distanze, e nemmeno in quella Relatività Ristretta che impedisce il raggiungimento della velocità della luce, gli UFO si muovessero nelle piccole distanze o, addirittura, all’interno del Campo dei Quanti?

Noi, in fondo, quella sera vedemmo chiaramente a Vigarano Mainarda un’astronave aliena enorme, molto più grande di diversi Boeing messi assieme, ferma e immobile solo qualche centinaio di metro sopra alle nostre teste, con tantissimi esseri altissimi e magrissimi a bordo. Poi, dopo una manovra lunga e lenta di riposizionamento, decise di partire senza emettere alcun sibilo o rumore: la massa metallica si trasformò in miliardi di miliardi di luci colorate e partì, dapprima lentamente, per uno, due o tre secondi circa, facendo un paio di decine di metri, ma non di più, quindi sparì letteralmente davanti ai nostri occhi. La rivedemmo dopo circa un’ora, ad una ventina di chilometri di distanza, di nuovo immobile sulla campagna di Altedo (BO).

E ancora, se gli UFO si muovessere sempre nello spazio di casa nostra, ma all’interno di zone particolari, dai nomi cupi come lo “Spazio vuoto di Camsir” o lo spazio dei “Wormhole” o, visto che il metallo quella sera divenne “luce pura”, lo “spazio fotonico” dove le particelle a “massa zero” potrebbero teoricamente superare la velocità della luce, o il “subspazio o iperspazio“, ovvero in quella regione nella quale la Relatività Generale viene come distorta, o in una “bolla di spazio chiuso” o, addirittura sfruttassero la “teoria del tachioni“, che aumentano la velocità al diminuire della loro energia?

OLTRE LA RELATIVITÀ

No, grazie. Oltre la Relatività Speciale non ci dovrebbe essere nulla nemmeno per gli alieni. Questa teoria, infatti, si occupa di descrivere la forza gravitazionale in relazione alle grandi masse e alle lunghe distanze e non è valida per le piccole distanze e nemmeno nel campo dei quanti. Per tali ragioni, non ci può interessare in questo particolare ambito ufologico della loro presenza improvvisa e del loro altrettanto improvviso scomparire, azione quest’ultima che comporterebbe un’accelerazione superluminale in un ambito fisico impossibilitato ad ammetterla.

E oltre la Relatività Generale ci potrebbe essere qualcosina per gli alieni? Vediamo! Secondo questa teoria sarebbero ammessi viaggi nel passato in quanto in essa si sostiene l’esistenza della curvatura dello “spazio­-tempo”, similmente ad un immenso e quasi infinito anello cosmico in cui, procedendo sempre in avanti per un tempo “n”, si dovrebbe poter far ritorno nell’esatto punto da cui si era partiti, creando in tal modo la famosa “curva chiusa“, spaziale e temporale ad un tempo.

Kurt Goedel, conoscente e forse anche amico di Einstein, delineò i contorni di tale teoria mentre stava lavorando ai campi gravitazionali: la teoria dimostrava che, in un Universo in rotazione, era possibile pensare all’esistenza di vere e proprie curve temporali chiuse. Ovviamente, questa teoria funzionò fino a quando non si capì che il nostro Universo non ruotava. Mentre all’interno dell’Universo praticamente tutto ruota, l’Universo non ruota semplicemente perché non c’è un’energia che lo faccia ruotare. Infatti, solo che ruotasse un pochettino almeno almeno, si dovrebbero notare, distintamente e chiaramente in modo tale da rendere il comportamento misurabile, delle differenze di intensità da una direzione all’altra. Dal punto di vista fisico, si dice che “… si dovrebbero notare delle differenze di intensità da una direzione all’altra nella direzione fossile a tre gradi assoluti“. E chi avrebbe escluso la rotazione dell’Universo? Semplicemente i mezzi più moderni di cui dispone l’uomo per misurarne il comportamento, ovvero i satelliti spaziali.

Inoltre, essendo la carica elettrica dell’Universo pari a zero, in quanto ad ogni protone corrisponde un elettrone, viene a rafforzarsi l’ipotesi di un Universo che non è in rotazione. E dunque, se l’Universo non è in rotazione non è nemmeno possibile applicare la teoria delle “curve temporali chiuse“, che avrebbero potuto permettere i viaggi nel tempo: ovvero, procedendo verso il futuro si teorizzava che si potesse tornare nel passato. No, grazie! Purtroppo anche qui non ci siamo e lasciamo alla sola fantascienza il compito di far lavorare l’immaginazione di chi non conosce la teoria. Da questo punto di vista non ci possono perciò essere alieni che ci vengano a trovare dal loro futuro, in quanto ciò viene escluso dalla fisica stessa di questo nostro Universo, il quale non è in rotazione.

NEL REGNO DEL VUOTO DI CASIMIR

Dalla Relatività Speciale sappiamo che la velocità della luce dovrebbe essere uguale in ogni sistema di riferimento inerziale, laddove si dice che un oggetto non sottoposto ad alcun tipo di forza continuerà a comportarsi allo stesso modo: o rimanendo immobile o continuando nel proprio moto. Ora, però, dobbiamo anche sapere che le sperimetazioni sulla velocità della luce sono state effettuate nel vuoto ma, in fisica, non esiste un solo tipo di vuoto. Infatti, il vuoto è pur sempre collegato ad una certa quantità di energia che, almeno teoricamente, potrebbe anche essere abbassata, generando così una nuova condizione del “vuoto”, dove la velocità della luce potrebbe addirittura aumentare.

Secondo la teoria elaborata dal fisico olandese Hendrik Casimir, in un determinato spazio ultraristretto e quindi misurabile solo dal punto di vista atomico, nel quale venga artificialmente creato il vuoto e si elimini ogni campo elettromagnetico, e quindi lo si separi definitivamente da quello esterno, sono solo le particelle virtuali che contribuiscono a generare l’energia del vuoto stesso, in modo tale per cui all’interno di quello spazio vuoto si genererebbe una spinta inferiore rispetto alle particelle libere esterne al suddetto spazio vuoto, con il risultato che la forza esterna provocherebbe una sorta di schiacciamento di quella posta nel vuoto interno. In tale situazione particolarissima, la velocità della luce potrebbe ancora una volta trovarsi nella condizione di aumentare all’improvviso ed in maniera misurabile, quindi significativa. Ovvio che, anche qui, nulla ci aiuta dal punto di vista ufologico, non solo perché stiamo parlando di due regioni omogenee dello spazio che sono fra di loro nettamente separate, ma anche perché, in questa fisica, nulla di materiale può raggiungere la velocità della luce, pena la sua immediata autodistruzione.

NEL REGNO DELLO SPAZIO FOTONICO

Abbiamo già esaminato diversi punti della nostra fisica, reale e teorica, per cercare di capire se da qualcuno di essi potessimo trarre spunti positivi tali da poter congetturare l’esistenza di una possibilità, per gli alieni, di compiere quegli incredibili viaggi a velocità indescrivibili, utilizzando una tecnolgia in grado di far apparire e scomparire i loro pazzeschi velivoli nell’arco di pochi secondi. Purtoppo le leggi della nostra stessa fisica hanno demolito ogni possibilità in tal senso: né velocità della luce, né velocità superluminale, né curve temporali chiuse, né spostamenti nel tempo, né regioni omogenee nello spazio.

Insomma, nel nostro orizzonte fisico prossimo non c’è ancora nulla che ci aiuti a comprendere il fenomeno ufologico, nelle sue manifestazioni esteriori, per cui occorre che ci spostiamo di livello nella nostra analisi, eliminando in maniera perentoria il problema dell’accelerazione infinita. E, dunque, ci potrebbero essere, nascosti fra le pieghe della Relatività Generale, degli appigli tali da consentire lo spostamento fra due indefiniti punti dello spazio cosmico, senza percorrere fisicamente il suddetto spazio e senza procedere con un’accelerazione infinita, che porterebbe inevitabilmente all’autodistruzione? A monte di questa domanda c’è certamente il problema, appena esaminato, della curva temporale chiusa, quella che avrebbe dovuto permettere di viaggiare nel tempo, ma non può funzionare perché l’Universo non è in rotazione ed in più è in perfetto equilibrio neutro.

Ostacoli ne troviamo anche nel campo della teoria della “Relatività doppiamente speciale“, in quanto la velocità della luce, intesa come “velocità dei fotoni”, dovrebbe variare con il variare stesso dell’energia ed alcune particelle potrebbero superare la velocità stessa della luce: particelle, non velivoli o esseri umani, si badi bene. Dunque, anche così non c’è possibilità di spostamento “spazio-temporale” perché, comunque, si ricade nel problema di una costante insuperabile.

NEL REGNO DELL’IPERSPAZIO

Insomma, sembra proprio che nei campi della realtà fisica non vi siano prospettive per spostamenti ufologicamente interessanti, per cui proviamo ad entrare nel regno della fantasia, dove tutto sembra possibile, dove esistono regni e reami nei quali la realtà della fantasia è completamente diversa dalla realtà del mondo reale: insomma, stiamo pensando al regno dell’iperspazio, che è il solo in grado di aggirare i problemi della Relatività Ristretta.

Ovviamente, dovendo entrare nel mondo della fantasia dobbiamo pensare che solo chiudendo gli occhi sia possibile accedere ad un Universo del tutto nuovo, dove la realtà fisica non esiste più come la si conosce, ma le subentra una realtà con quattro dimensioni, superiore alla nostra che ne ha tre, per cui dovendo raggiungere due punti enormemente distanti fra loro nello spazio non si debba utilizzare la velocità della luce, con tutti i problemi che essa pone, ma si possa far uso dell’altra dimensione unificata dello “spazio-tempo”, in modo tale che il percorso possa essere enormemente più breve.

In questo regno si pensa che possa essere possibile raggiungere la velocità della luce, e anche superarla, ma senza dover necessariamente aumentare la velocità in maniera progressiva, concetto questo che porterebbe all’altro di “energia infinita”, bensì raggiungerla in maniera pressoché immediata! In fondo, siamo nel regno della fantasia ed è più che legittimo pensare di spostare oggetti nello spazio lineare e nello spazio-tempo solo facendo muovere le particelle di materia senza farle accelerare, bensì spostandole letteralmente in una sorta di teletrasporto.

NEL REGNO DELLO SPAZIO CURVO

Quando, però, la fantasia supera se stessa, il sogno dà veramente l’illusione di conquistare il futuro, quel futuro teorizzato da Miguel Alcubierre con la fantastica teoria del Warp Drive. Essa consiste nella compressione dello spazio anteriore, così da accorciare subito la distanza da superare, e nell’espansione dello spazio posteriore, così da imprime un’importante accelerazione alla massa in volo. Si tratta, a tutti gli effetti, della “contrazione del tempo“, che viene a manifestarsi sia sull’astronauta che sulla sua navetta spaziale sotto forma di “contrazione delle distanze“. L’esperimento tentato dall’astronauta russo della MIR, Sergei Avdeyev, ha dato incredibilmente esito positivo: si è infatti dimostrato che viaggiando alla velocità di trentamila km/h per due anni si è riusciti a guadagnare ben “un cinquantesimo di secondo”. A tal proposito conviene sapere che al CERN di Ginevra fanno girare gli elettroni a velocità davvero folli, prossime a quella della luce, riuscendo in tal modo a far scorrere il tempo degli elettroni fino ad un milione di volte più lentamente del nostro tempo ordinario. Ma un conto è parlare di 30.000 chilometri orari, altra cosa è pensare a progetti di volo, con esseri umani, che sono in relazione alla velocità della luce, di cui vi abbiamo gia edotti abbastanza.

NEL REGNO DEL WORMHOLE

La teoria della Relatività Generale ha previsto i Wormhole o tunnel spazio-temporali, ed ha ipotizzato come possibili i viaggi tra due regioni del Cosmo, fra loro anche assai distanti, utilizzando appunto la scorciatoia spazio-temporale. Purtoppo, tale teoria avrebbe bisogno della velocità superluminale, ovvero superiore a quella della luce che, come abbiamo visto, è del tutto impossibile da sfruttare. Tuttavia, se fosse possibile utilizzare quella velocità, si andrebbe inevitabilmente contro le curve temporali chiuse, che a loro volta sono impossibili poiché pensate in un Universo in rotazione, mentre il nostro Universo non lo è.

NEL REGNO CHE NON C’È

E c’è addirittura un regno della fisica che sta al di là della stessa fantasia, ovvero non è nemmeno pensabile dentro al regno della fantasia stessa. Laggiù la sovrana assoluta del Tempo e dello Spazio si chiama “Particella Elementare“, che domina in maniera autoritaria sul Regno del Tachione, dove non esiste limite alcuno, dove la velocità della luce non è nemmeno la storia ancestrale e più primitiva del moto e dello stato, dove si dorme alla velocità della luce e si arriva al bar nell’esatto istante in cui si pensa di andarci. Ovviamente, essendo questo il “Regno del teletrasporto“, pensato dalla Fantasia per superare se stessa, è chiaramente un qualcosa di immaginario, che non ha nulla a che vedere né con la realtà né con gli UFO.

LA FORMA DELL’UNIVERSO

Punto, a capo e lettera maiuscola. Siamo al punto di partenza, ma abbiamo comunque dimostrato che la nostra fisica non ha ancora strumento alcuno per spiegare la realtà della fenomenologia ufologica. Non sappiamo praticamente nulla di questo Universo e nessuno al mondo troverà un solo scienziato in grado di sostenere, con ragionevole certezza, quale possa essere la sua forma più probabile. E, dunque, questo nostro meraviglioso Universo avrà una forma ipersferica uniforme, finita ma illimitata, come congetturò Albert Einstein, o avrà una forma lineare, sviluppata su di una superficie piana e infinita, così come dimostrò con abbondanza di particolari la sonda WMAP (Wilkinson Microwave Anisotropy Probe), lanciata nel 2001 ed operativa fino al 2008, che sviluppò la prima mappa termica dell’Universo?

Quella sonda, infatti, misurò ciò che era rimasto delle radiazioni conseguenti al Bing Bang, ovvero la famosa radiazione cosmica di fondo e quindi, dopo aver misurato le dimensioni delle fluttuazioni di temperatura, portò a casa dati sconvolgenti, predetti anzitempo dai migliori fisici teorici del pianeta, e riguardanti le dimensioni angolari delle fluttuazioni termiche: se esse si fossero mantenute attorno al valore di 1° di diametro, il nostro Universo avrebbe dovuto essere immaginato e pensato come “piatto”. Le fluttuazioni furono tutte prossime al valore suddetto, per cui lo spazio, e quindi l’Universo, era da intendersi veramente piatto, ma non necessariamente infinito.

Come dire che la persona che aveva previsto tutto di questa fisica, in maniera così completa da essere ancora la guida per la maggior parte della fisica moderna, sbagliò completamente i calcoli sull’immagine che avrebbe dovuto avere l’Universo, che aveva calcolato di forma ipersferica. La conclusione è semplicissima, immediata ed intuitiva: non basta una teoria unificante del tutto per immaginare la forma e la sostanza di ciò che ci circonda, ma che non può essere visto. Un errore clamoroso, che ovviamente passa ancora in secondo piano visto lo spessore di chi lo formulò, tenuto conto anche del fatto che la Teoria della Relatività domina ancora imperitura sulla nostra fisica, almeno fino a quando …! Ma certo! Almeno fino a quando non arrivi un signor “Qualcuno” a teorizzare che l’Universo potrebbe non essere nè ipersferico né piatto, ma una via di mezzo, ancora senza nome, maledettamente rassomigliante ad una sella da cavallo, dove lo spazio si presenterebbe con una curvatura negativa che farebbe gridare ad una formainversa della sfera“!

E se assieme alla forma dell’Universo dovessimo disquisire anche della “numerosità degli Universi“, è certo che saremmo di fronte a fisiche completamente opposte fra loro, dove regnerebbero solo “multiuniversi“, ognuno con una propria fisica, ognuno con delle proprie costanti: spazio vuoto, spazio curvo, spazio fotonico, iperspazio e perfino, almeno per ora, e fino a prova contraria, l’immaginario e del tutto immaginifico “Regno del Teletrasporto”, dove l’Ufologia potrebbe finalmente avere una risposta concreta alle sue mille domande, quelle domande alle quali l’attuale fisica non ha ancora saputo rispondere in maniera decorosa, con buona pace del triste e vuoto mondo cicapino, che nulla apporta alla ipotesi scientifiche, ma trascorre intere notti a leggere inutili e vuoti articoli ufologici, unicamente per disprezzare la gioia incommensurabile che dona la bellezza dell’ufologia.

centro-ufologico-ferrarese-cuf-artioli-fiorenzoDesideri frequentare il nostro centro ufologico? Siamo a Vigarano Pieve, in via Mantova 117, nella palazzina che ospita la Delegazione Comunale del Comune Vigarano Mainarda, luogo dell’avvistamento della gigantesca astronave aliena, osservata contemporaneamente da quattro persone adulte la sera del 27 settembre 1986. La nostra sede è aperta tutti i giorni, ma la serata ufficiale è il giovedì, dalle 21:30 alle 23.00 circa. Ti piacerebbe iscriverti al nostro centro ufologico e provare a fare l’ufologo? L’iscrizione è gratuita e valida per sempre. Per informazioni di ogni tipo o segnalazioni di presunta natura ufologica, puoi telefonare in ogni momento al 333.595.484.6 e ti risponderò io, Fiorenzo Artioli, fondatore e coordinatore del Centro ufologico ferrarese, nonché redattore del presente articolo, liberamente utilizzabile nel Web a patto di ricordarsi di citare la fonte, così da dare a Cesare ciò che gli appartiene di diritto, ovvero le idee che sono state qui espresse.