UFO nell’arte: Madonna della neve

masolino-madonna-della-neveIn un quadro dipinto da Tommaso di Cristofano di Fino, detto Masolino da Panicale, in quanto colà era nato nel 1383, esistono immagini che hanno indotto molti ricercatori a congetturare la possibilità di trovarci di fronte a qualcosa di presunta natura ufologica. Si tratta di una tempera su tavola (114 x 76 cm) denominata “La Fondazione di Santa Maria Maggiore“, ma più conosciuto come “La Madonna della neve“. Un tempo questo dipinto costituiva il pannello centrale della Pala Colonna ed oggi viene conservata presso il Museo nazionale di Capodimente, a Napoli. La datazione è assai incerta ed è pure dibattuta la sua attribuzione a Masolino. L’ipotesi più accreditata è che esso possa essere stata dipintò nel 1428 da Masolino, ma in collaborazione con Masaccio. Una collaborazione così forte che quando la pala venne rinvenuta, verso la metà del XVI secolo, da Vasari e Michelangelo, fu da entrambi attribuita a Masaccio.

nuvolette-di-masolinoIl pannello mostra l’evento miracoloso legato alla fondazione della basilica di Santa Maria Maggiore a Roma e si rifà ad una leggenda del XIII secolo, narrata da frate Bartolomeo da Trento nel “Liber epilogorum in gesta sanctorum“.

In sintesi, la mattina del 5 agosto dell’anno 352 d.C. gli abitanti della zona del Colle Esquilino trovarono la neve a terra. Ciò indusse papa Liberio, che di notte avrebbe sognato lo strano evento metereologico, ad andare sul luogo della nevicata, nel punto preciso in cui la neve avrebbe disegnato i contorni di una basilica, e segnare il tracciato della nuova chiesa da edificarsi a spese del patrizio Giovanni il quale, la stessa notte, avrebbe avuto il medesimo sogno.

ufo-inganni-nuvole-cuf-2015L’ipotesi ufologica è chiaramente legata alla forma delle numerosissime nuvolette che hanno indotto troppo frettolosi colleghi a gridare ad una formazione di UFO precedentemente avvistata da quelle parti. Le nuvolette del dipinto sono tutte assai simili fra loro se osservate nel loro insieme, ed in effetti ricordano una delle tipologie più tipiche dei primi UFO americani, ovvero i “flying saucers” o piattini volanti. Ma quando andiamo ad osservarle ingrandite, scopriamo che esse appaiono assai diverse fra loro, perdendo addirittura la loro linearità superiore ed inferiore. In chiave artistica hanno un significato chiarissimo: il loro compito preciso è quello di donare il senso della prospettiva rispetto alle montagne di fondo, in un periodo storico in cui nessuno aveva ancora codificato nulla al riguardo. Ma per comprendere appieno il senso prospettico cercato da Masolino in questa tempera, dobbiamo analizzare alcuni punti. Masolino nacque nel 1383 e le sue prime opere pittoriche cominciarono a prendere forma dopo il 1422, Brunelleschi teorizzò le prime regole della prospettiva ma morì nel 1446, Leon Battista Alberti pubblicò il “De pictura“, ovvero la prima Bibbia della prospettive, nel 1435 mentre Piero della Francesca pubblicò il “De prospectiva pingendi” verso il 1482.

A questo punto, ogni tassello entra nel posto giusto e tutto risulta discoperto e chiaro: Masolino volle dare il senso della prospettiva e della profondità, ma non conosceva ancora i canoni che dovevano essere seguiti per realizzarle, in quanto essi vennero resi pubblici, da chi li aveva scoperti, solo alcuni decenni dopo. Egli però intuì verosimilmente che occorresse creare un collegamento tra le lontane montagne e la scena in primo piano, costituita dalla Madonna e da Gesù posizionati su di una nuvola centrale, ma troppo alta rispetto all’oggetto vero e proprio, che ricordiamolo, rimaneva la nevicata d’agosto. Quindi, diede a tutti coloro che poi la scoprirono solo molto tempo dopo, una vera e propria lezione di prospettiva: utilizzando gli edifici posti a destra e sinistra del dipinto, fece prima convergere le due linee dei tetti perfettamente al centro, pur posizionando un edificio davanti all’altro, quindi escogitò un espediente secondario, consistente nel far confluire verso il basso quelle prime due linee prospettiche superiori. Ecco perché disegnò la dama in blu, con una scollatura svasata a triangolo destinato ad accogliere il prolungamento prospettico superiore dei tetti. Fu una trovata davvero geniale!

Aveva scoperto la prospettiva di base e l’aveva anche messa in pratica, ma non aveva ancora scoperto il riempimento prospettico, ed è proprio per questo che, quasi certamente, adottò la soluzione offerta dalla quotidianità del cielo, ovvero le nuvole, che disegnò e dipinse tutte di forma simile, così da omogeneizzare la scena alta, presentandole dalla più grandi poste in primo piano fino alle più piccole collocate sullo sfondo lontanissimo delle montagne, ma sempre facendo uso delle due tonalità iniziali del chiaro superiore e dello scuro inferiore. Avrebbe potuto anche puntare su di uno stormo di uccelli, ma fu costretto a scegliere le nubi poiché da quelle era scesa la neve su Roma.

Anche in questo caso non c’è nulla di ufologico all’orizzonte, purtroppo per noi ufologi veri, e ciò che è stato scritto su questo dipinto, da nostri avventati ed un po’ sprovveduti colleghi, è solo ufologia-spazzatura, creata più o meno ad arte da qualcuno che ha tentato di conquistarsi un posto al Sole. Così facendo, purtroppo, è stato reso un pessimo servizio alla causa in cui crediamo ciecamente, ovvero che la cosa più comune che possa esistere là fuori sia la vita, in tutte le sue forme e manifestazioni, sparsa praticamente ovunque su quei miliardi di pianeti che si trovano nelle orbite interne delle zone abitabili di ogni sistema solare, collocati alla giusta distanza da Soli del tutto simili al nostro Sole, e che ci inducono pertanto a ritenere altamente possibile la nostra convinzione di non essere proprio soli fra così tanti miliardi di Soli!

Se desiderate frequentare il nostro centro ufologico, sappiate che la nostra sede si trova in via Mantova 117, a Vigarano Pieve, nella palazzina di fianco alle vecchie scuole elementari, proprio di fronte alla chiesa, nel comune di Vigarano Mainarda, luogo dell’avvistamento della gigantesca astronave aliena, osservata da quattro persone nel 1986. La nostra sede è aperta tutti i giorni, ventiquattro ore su ventiquattro, ma la serata dedicata al pubblico è il giovedì, dalle 21:30 alle 23 circa. La nostra sede può essere frequentata anche senza iscrizione, ma se qualcuno desidera iscriversi e magari collaborare alle indagini, sappiate che l’iscrizione è del tutto gratuita e valida per sempre. Per informazioni di vario tipo o segnalazioni di presunta natura ufologica, potete telefonare in ogni momento della giornata al seguente numero di cellulare: 333.595.484.6 e vi risponderò io, Fiorenzo Artioli, fondatore e coordinatore del Centro ufologico ferrarese.