UFO-inganni: i satelliti

Noss_triplet_abovetopsecretLassù ci sono quasi 10.000 di satelliti artificiali di ogni tipo e quando, alzando lo sguardo in una notte serena, osserviamo una luce che procede linearmente, dobbiamo pensare al più classico degli UFO-inganni. L’era ufficiale dei satelliti ebbe inizio nel 1949, quando venne inaugurata la base di lancio di Cape Canaveral, in Florida. Il primo satellite artificiale fu il sovietico Sputnik 1, lanciato in orbita il 4 ottobre 1957; in novembre venne lanciato lo Sputnik 2 che, con a bordo la cagnetta Laika, dimostrò le possibilità di vita oltre una certa quota.
L’anno dopo fu la volta dell’americano Explorer 1 che, oltre a segnare l’inizio della lotta USA-URSS per la conquista dello spazio, ebbe anche il merito della prima scoperta importante: le fasce di radiazione intorno alla Terra, da tutti conosciute come “Le fasce di Van Hallen”.
Ma il primo vero satellite americano fu il Vanguard, messo in orbita nel marzo del 1958 dal team di Wernher von Braun. L’anno successivo i sovietici, con Luna 1, scoprirono il vento solare.
L’importanza di questi satelliti artificiali è enorme rispetto alla comunicazione così come la intendiamo noi, uomini del terzo Millennio; pensiamo solo al telegiornale, alla TV satellitare, alle previsioni meteorologiche, alla telefonia, ad Internet, all’industria della pesca ed al vantaggio che si è riusciti a trarre dalla capacità di seguire gli spostamenti dei branchi di pesce. Tutti questi satelliti sono stati posizionati su tre livelli: basso (L.E.O.), medio (M.E.O.) e alto (G.E.O.).

La fascia operativa più bassa

La fascia operativa più bassa dei satelliti è stata chiamata “Low Earth Orbit” e si trova ad una quota fra i 700 e i 2.000 km. Qui vengono collocati i satelliti per la telefonia, come quelli della classe Iridium, perché più si è vicini alla Terra è meno è limitato il ritardo della voce. Sempre a questa altezza troviamo i 288 satelliti Teledesic per la trasmissione dei dati, il telescopio spaziale Hubble (vedi foto) e la stazione spaziale ISS. Ad 800 km di quota c’è anche il satellite Envisat dell’Esa (Agenzia Spaziale Europea), pesante 8.200 kg, per il monitoraggio ambientale: controllo dell’effetto serra, valutazione danni ambientali, monitoraggio delle acque e dei ghiacciai nonché mappatura del territorio.

La fascia operativa media

La fascia media di operatività dei satelliti è stata chiamata “Medium Earth Orbit” e si trova ad una quota attorno ai 10.000 km. Qui sono collocati i satelliti per le ricerche scientifiche: Lageos (vedi foto) misura le distanze fra i continenti, Exos è deputato allo studio dell’ambiente, Apex studia le dinamiche della magnetosfera, Odissey serve alla trasmissione di dati, Ico è di supporto alla telefonia mobile, Rosat serve invece a controllare i raggi X. Da questa altezza si riesce già a coprire tutta la Terra e quindi non è necessario averne tanti a disposizione perché ognuno di loro copre aree vastissime del nostro globo.

La fascia operativa più alta

La fascia operativa più alta dei satelliti è stata chiamata “Geostationary Earth Orbit” e si trova nella fascia dei 36.000 km di quota, detta anche “orbita geostazionaria” in quanto essi ruotano attorno all’equatore e, a quell’altezza, che è la più ambita da tutti gli operatori delle telecomunicazioni, si possono considerare come “fissi” rispetto alla Terra.
Qui si trovano tutti quei satelliti che vengono usati per le trasmissioni televisive, come Astra (vedi foto) ed Eutelsat oppure per le rilevazioni meteorologiche, come il famosissimo Meteosat. In questa fascia si trova anche il telescopio spaziale IVE e tutti quei satelliti adibiti all’intelligence spaziale, al controllo degli spostamenti dei banchi di pesce, al controllo della gestione dei sistemi di navigazione e all’individuazione di giacimenti petroliferi o minerari.