Che cos’è la clipeologia?

basileaLa Clipeologia si occupa della ricerca di fatti di presunta natura ufologica accaduti nel passato. Nel 1964 il Centro Studi Clipeologici di Torino dava alle stampe la rivista denominata “Clipeus”, una parola coniata cinque anni prima da Umberto Corazzi. Il nome “Clipeologia” deriva dunque dalla parola “CLIPEUS”, ovvero “piccolo scudo ovale” e trova la sua giustificazione nelle opere dello scrittore latino Plinio il Vecchio, in cui si narra di apparizioni inquietanti nei cieli di quei tempi: “scudi infuocati” o clipei ardenti, travi brillanti o “trabes ignitiae“. Anche Cicerone ci ha lasciato una testimonianza ufologica: “due soli notturni” accompagnati da strani rumori. Altri scrittori antichi ci hanno lasciato testimonianza di “due soli diurni apparsi sopra il cielo di Lanuvio ma questo fatto lascia perplessi in quanto ora si conosce il fenomeno dei “cani da guardia del sole“: praticamente, oltre al sole, si possono vedere anche altri due soli simmetrici. Affinché tutto ciò si possa però verificare gigantesco anello luminoso attorno al sole, a mo’ di arcobaleno e due pareli ai suoi lati, contenuti in un angolo di circa 22°: quei due pareli sono appunto i due globi luminosi detti, appunto, “cani da guardia del sole”; qualora il cielo sia leggermente nuvoloso o la vista sia impedita su un lato da qualche ostacolo ecco che si vedono il sole ed un solo cane da guardia.
La clipeologia si occupa anche degli oggetti volanti che sono stati rappresentati nelle opere pittoriche del passato. Ed è proprio da quest’ultimo aspetto che muoveremo i nostri primi passi nella clipeologia italiana.

La clipeologia si occupa altresì degli oggetti volanti che sono stati rappresentati nelle opere pittoriche del passato. Nell’affrontare la suddetta tematica, presentiamo quattro opere scelte fra le più rappresentative ed invitiamo i più curiosi a consultare la posizione dell’architetto Cuoghi Diego, grande esperto di storia dell’arte ed autore di un esaustivo studio sull’argomento, visitabile al sito seguente: http://www.sprezzatura.it, ma… assai scettico.

La Madonna di San Giovannino (la Natività)

Madonna-col-bambino-e-san-Giovannino_Sebastiano-MainardiOpera pittorica, attribuita ora a Sebastiano Mainardi ora a Filippo Lippi e conservata a Firenze, nei Musei di Palazzo Vecchio.
Dal punto di vista ufologico il dipinto mostra un fatto insolito che sta accadendo alle spalle della Madonna: un uomo sta osservando un oggetto volante che emana una grande luminosità in ogni direzione. Nella parte superiore si intuisce la presenza della classica torretta, con tanto di grande vetrata azzurra. Nella parte anteriore si vedono tre vistose protuberanze: quella incorporata al centro e leggermente spostata più verso l’alto, potrebbe essere sia un’antenna che un cannoncino mentre le due laterali, assai più scure e quasi uncinate, potrebbero anche essere bracci estensibili o antenne direzionali. Lateralmente si individua un’emissione di luminosità superiore rispetto a tutto il resto e ciò fa pensare alla presenza di una notevole fuoriuscita di energia. Nella parte inferiore, infine, il pittore ha voluto dare l’idea di almeno tre particolari: la piattezza dell’oggetto volante (la parte in ombra e più scura), la fonte energetica che lo spinge, cioè il rosso-fiamma posto nella parte retrostante, e due piccoli supporti cavi, posti alle estremità inferiori, che potrebbero essere o tubi per far entrare od uscire qualcosa o cannoncini.

Madonna_PVecchio_Nube_ingrDal punto di vista dello scettico il dipinto appare sotto una dimensione decisamente spirituale perché quella persona sta guardando un simbolo, che in questo caso è una nuvola di luce ma in altri casi, invece, sono esseri angelici. Da parte nostra, essendo il “simbolo spirituale” una cosa teorica ed inesistente, continuiamo a chiederci come mai quell’artista abbia deciso di inserire una nuvola davanti ad un cielo già tanto nuvoloso come sfondo, e si sia poi accanito così tanto in particolari che nulla hanno a che vedere col concetto generale della cosa da rappresentare. Perché mai, dunque, avrà perso così tanto tempo nel voler dare l’idea di una luminosità tanto diversificata, di un tetto con una grande vetrata, di cinque vistosissime protuberanze (quattro delle quali poste a coppie perfettamente simmetriche!!!) e di fortissima energia posteriore?

L’Annunciazione

annunciazione-crivelliCarlo-Crivelli_Annunciazione-Angeli2Autore: Carlo Crivelli (1486); l’opera si trova al National Gallery di Londra

Nello scorcio di cielo, in alto a sinistra, si osserva un apparente disco splendente di luce propria dal quale parte un raggio di luce terminante sulla corona che è posta sul capo di Maria. Tuttavia, guardando il particolare ingrandito, si deve osservare che si tratta di cose che nulla hanno a che fare con l’ufologia: c’è una grande nuvola a forma di cerchio che circonda due cerchie concentriche di angeli celesti.

La Tebaide

Paolo_Uccello_TebaidePaolo-Uccello-Tebaide_SanGerolamo_partAutore: Paolo Uccello; l’opera si trova presso la Galleria dell’Accademia

All’interno della grotta posta al centro è raffigurata una persona anziana inginocchiata davanti ad un crocifisso, vicino ad un leone e ad un cappello cardinalizio rosso, che è stato scambiato sovente per un UFO. Il dipinto rappresenta (simbolicamente) la storia di san Girolamo che rinuncia alla vita ecclesiastica di cardinale (titolo postumo) per farsi eremita. La leggenda narra che egli abbia estratto una spina dalla zampa di un leone.

L’Esaltazione dell’Eucarestia

Bonaventura-Salimbeni-Glorificazione-della-Eucarestia_Montalcino_SienaOpera di Bonaventura Salimbeni (1595), conservata nella Chiesa di San Pietro a Montalcino (Siena), (particolare della Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo).

Secondo l’ufologo romeno Ion Hobana si tratta di un antico mappamondo che rappresenta il Creato; in esso si notano il sole, in alto al centro, due paralleli orizzontali e un meridiano che passa su di un perno, in basso a sinistra, utilizzato per fissare la sfera ad un supporto.
Secondo altri ufologi, invece, si possono fare osservazioni diverse e assai più interessanti.
1 Si vede una quarta protuberanza, fra il ginocchio destro e la mano destra del Padre, simile ad un grosso sfiatatoio a cilindro.
2   Potrebbe trattarsi della rappresentazione di una sfera, forse caduta sulla Terra.
3   La sfera sembra costruita di materiale metallico in quanto vi sono ben rappresentati sia gli inserimenti delle antenne che di un piccolo cilindretto, in basso a sinistra.
4   La sfera sembra formata da diversi parti unite saldamente fra loro.
5   Le superfici della sfera sembrano riportare le rappresentazioni di aree geografiche od astronomiche.
6   Il cilindretto inferiore fa pensare all’occhio di una telecamera o ad una sonda esterna poiché la superficie superiore è colorata come il resto della sfera e le quattro scanalature esterne, a 90° fra loro, danno l’idea che quella protuberanza possa comportarsi come lo zoom di una macchina fotografica.
7   Riguardo all’apparente Sole, se si confronta con quello sottostante, che è gigante e pieno di raggi, si può congetturare che possa trattarsi, invece, di una luce interna che si irradia all’intorno e genera ben due nuclei che si attenuano gradualmente.
8 Le due presunte antenne sono tra loro perfettamente simmetriche rispetto ad un’immaginaria linea che congiunge la luce superiore con la protuberanza inferiore; esse sono poi ripiegate verso l’esterno, appoggiate in maniera simile sulla sfera e, probabilmente, avvitate in maniera solida in quanto producono ombre generate dalla proiezione della luce superficiale, e queste ombre partono dal punto d’appoggio. Si nota poi che sono di lunghezza apparentemente uguale e quella afferrata saldamente dal Padre, con tutta la mano, termina con una schiacciatura a cerchio mentre quella tenuta stentatamente, fra il pollice e l’indice, dal Figlio termina con lineette incrociate e di color rossastro.

Alla fine dei conti, volendo sostenere ad ogni costo che anche stavolta gli ufologi hanno preso un abbaglio, perché mai manca la croce in un dipinto tanto importante? Non solo non è inserita nella parte superiore della sfera ma non è presente, in maniera evidente, nemmeno nelle vicinanze. Come tutti sanno, essa è il simbolo dell’origine divina del potere temporale sul Mondo. Ora, essendo l’opera datata al 1595, l’artista avrebbe dovuto tener conto del fatto che l’usanza della croce sull’orbe romano era in auge già da diversi secoli, in quanto introdotto dagli imperatori bizantini!!!
Tuttavia, secondo gli scettici, questo oggetto è, ancora una volta, un simbolo: rappresenta il Globo del Creato, ovvero l’intero Universo (senza la Terra, però) in cui si raffigurano il Sole e la Luna, nonché Gesù e Dio Padre che stringono due scettri.