Cerchi nel grano: simbolismo ed evoluzione

villamarza-rovigo-31-maggio-2007Dai primi agrogligi svizzeri di Hinwill molte cose sono cambiate: le formazioni che abbiamo avuto modo di osservare hanno mantenuto quasi tutte il cerchio come forma alla base di tutto, ma si sono evolute in complessità e significati, determinando la nascita di un simbolismo glifico basato su princìpi geometrici assai ben definiti. La forma più nota è senza dubbio alcuno quella del cerchio, che è la rappresentazione delle cose celesti, del tutto indiviso e della successione degli istanti tutti uguali e quindi dell’eternità. In ordine di importanza segue sicuramente il quadrato, che viene preso come punto di riferimento supremo delle cose terrestri, e rappresenta quindi i quattro punti cardinali, i quattro elementi (aria, acqua, fuoco, terra) e tutto ciò che si riferisce al numero quattro. Segue a ruota il triangolo, che è il simbolo dell’inizio di ogni cosa e rappresenta perciò la creazione, ma se è equilatero e col vertice in alto, rappresenta il principio maschile, mentre col vertice in basso quello femminile.

Accanto a queste forme principali vi sono altre figure geometriche tra le quali si possono ricordare il tetraedro (poliedro regolare a forma di piramide a base triangolare, con quattro vertici e quattro facce), che sta a rapporesentare il fuoco, l’ottaedro (poliedro regolare con otto facce triangolari e sei vertici), che rappresenta l’aria, l’icosaedro (poliedro regolare con venti facce a forma di triangolo equilatero e dodici vertici), che rappresenta l’acqua, il dodecaedro (poliedro regolare con dodici pentagoni regolari uguali e venti vertici), che rappresenta l’etere e, infine, il cubo (figura geometrica solida con sei facce quadrate uguali ed otto vertici), che rappresenta la nostra Terra.

Possiamo raggruppare il suddetto simbolismo nel seguente modo: periodo pionieristico, periodo delle enormi formazioni e dei messaggi.

Il periodo pionieristico: 1980-1988

primo-periodoprimo-periodo-cerchio-circonferenzaNella fase pionieristica ha decisamente prevalso il senso della burla da parte di buontemponi che hanno voluto imitare i glifi realizzati da Eduard Albert Meyer, detto “Billy Meyer”. Questa fase, che comprende grosso modo gli anni ’80, è stata caratterizzata da una prima parte in cui la figura principale era costituita dal cerchio, sia singolo che doppio e di diametro vario, e da una seconda parte in cui è subentrata la circonferenza a dare significato al tutto. Si sono visti glifi circolari formati da cerchi interni, più o meno grandi o concentrici e cerchi collegati fra loro da corridoi, da simboli e da figure di vario tipo.

Il periodo delle formazioni

secondo-periodo-spiralisecondo-periodo-vorticiNel periodo che va circa dalla fine degli anno ’80 fino al 1996 abbiamo assistito ad un’evoluzione sostanziale degli agrogligi: il cerchio, la circonferenza ed il corridoio non sono più suffucienti ai circlemaker per esprimere tutta la loro arte e si va alla ricerca di un nuovo simbolismo ben rappresentato dalle formazioni complesse che vogliono rappresentare le dinamiche celesti, gli ordini crescenti e le spirali ed i vortici.

Periodo delle enormi formazioni e dei messaggi

terzoperiodoterzoperiodo-aNel periodo che va dal 2000 al 2007 circa si è assistito ad un’autentica esplosione della fantasia e, per contro, delle associazioni di circlemakers, diverse delle quali hanno potuto realizzare importanti guadagni in virtù di campagne pubblicitarie assai mirate su prodotti di largo consumo, un fenomeno che ha interessato anche l’Italia. La fantasia non ha conosciuto più ostacoli e sono arrivate le enormi formazioni britanniche di: Stanton Bridge, East Field, Pewsey, Silbury Hill, Wayland’s Smithy, Clattford Bottom e Windmill Hill.

terzoperiodo-bterzoperiodo-cCon l’agroglifo di Chilbolton (Hampshire) del 2001 si è ufficialmente aperto il fronte dei messaggi. In questa località sorge la più grande antenna parabolica orientabile del mondo, di ben 25 metri di diametro; viene utilizzata come radar metereologico avanzato, ma in realtò si tratta del radiotelescopio del SETI britannico. Qui, il 14 agosto 2001 venne rinvenuto il glifo dell’alieno ed il 20 agosto successivo fu la volta del messaggio in codice. Questo secondo glifo venne interpretato dagli ufologi come una possibile risposta aliena al messaggio di Arecibo del 1974, su indicazione di Frank Drake, verso la costellazione di Ercole.

Il 15 agosto 2002, nella località britannica di Crabwood (Winchester), apparve il glifo denominato “l’alieno e il disco“, contenente un messaggio in codice binario ad 8 bit, la cui traduzione avrebbe all’incirca il seguente significato: “… diffidate dei portatori i falsi doni e delle loro promesse non mantenute; scaorrerà molto dolore, ma c’è ancora tempo; c’è del buono là fuori, opponiamoci all’inganno; canale in chiusura…”.

Interessante ciò che accadde in seguito. Infatti, due anni dopo, venne tentato il famoso esperimento del “messaggio via etere” da parte dell’astronomo Jack Sullivan e dei ricercatori Martin Noakes, Angus McInnis e Chris Hopper. Essi, utilizzando attraverso un notebook appositamente predisposo, con hardware e software ben specifici per la trasmissione via etere, lanciarono un messaggio in codice binario ad 8 bit,dall’interno del glifo; la risposta fu immediata: il mattino seguente venne rinvenuto un nuovo glifo in codice.

Purtoppo è da quel lontano 2010 che si sta un po’ tutti attendendo l’evoluzione più naturale dei glifi, ripetiamo, di natura umana, perché è solo di questo che si parla e s’intende in questo articolo. Sulla scena non è più apparso nulla di interessante, ma solo trite e contrite ripetizioni di tanti “già visto”, perfettamente ed immediatamente “intelligibili”, ovvero comprensibili alla nostra ragione, e nessuno dei novelli circlemakers ha mai più raggiunto le storiche vette tecnologiche di Chilbotlon e Crabwood.