Capelli d’angelo su Ferrara: 2010

capellidangelo-vigaranomainarda-21ottobre2010-cVerso le 16,40 del 21 ottobre 2010, mentre in bicicletta stavo facendo ritorno a casa dal lavoro, giunto nei pressi dell’ufficio postale di Vigarano Mainarda, praticamente a pochissimi metri da casa mia, venni “investito” da un gomitolo bianco di almeno tre o quattro centimetri di spessore, che stavano letteralmente cadendo dal cielo; quella sostanza, che risultò poi essere composta da numerosissimi filamenti bianchi, quasi tutti raggruppati in una forma assai irregolare, dello spessore di tre o quattro centimetri, non fu per me una novità: subito pensai che fosse in atto una pioggia di capelli d’angelo. Così, prima che cadesse a terra, feci in tempo ad afferrare al volo quel primo preziosissimo blocco di sostanza filamentosa, trattenendolo fra il palmo della mano e le dita. Successivamente, i filamenti più corti che potei raccogliere erano di circa un metro mentre i più lunghi, che sono però solo riuscito a fotografare (vedi foto dei filamenti fra le foglie), superavano abbondantemente i cinque metri.

capellidangelo-vigaranomainarda-21ottobre2010Dopo essermi fermato, scesi dalla mia bicicletta ed iniziai a scrutare il cielo, nella speranza di assistere ad un evento inspiegabile: la caduta dal cielo di misteriosi filamenti. Ciò che cercai di osservare, fu la presenza di qualcosa di anomalo, in volo e di passaggio in quel momento, oppure di qualcosa di veramente terrestre, come un aviogetto civile o militare. Non notando nulla sul momento, provai a concentrarmi su eventuali rumori insoliti, ma anche qui la ricerca fu vana. Di certo, comunque, qualcosa stava veramente accadendo poiché altri grappoli di capelli d’angelo stavano fluttuando meravigliosamente sulla mia testa e moltissimi si fermarono sui rami dei numerosi alberi della zona mentre altri rimasero impigliati nei fili di corrente dell’illuminazione stradale o nelle reti di recinzione o si depositarono sui tetti delle case.

“Il destino è strano” pensai tra me e me in quei minuti “unici”: da più di un mese avevo in riparazione il nuovissimo telefonino appena acquistato, dotato di discreto apparato fotografico e della funzione “video”, ma quel pomeriggio disponevo solo del vecchissimo telefonino messo in disuso da mia moglie due anni prima. Così risalii in bicicletta e di corsa mi recai a casa, fortunatamente distante una cinquantina di metri. Entrai sperando in una cosa sola: trovare pronto e carico l’apparecchio fotografico Kodak, da 8 milioni di pixel. L’esperienza mi ha più volte dimostrato che quando hai improvvisamente bisogno di macchina fotografica non è raro trovartela con le batterie scariche. Ma questa volta, fortunatamente, il destino camminava al mio fianco e la mia macchinetta era lì, nel cassetto, apparentemente pronta e carica, con tutte le altre quattro pile di riserva pronte per essere usate, anche se sapevo di averle ricaricate una quindicina di giorni prima. Infatti, al primo tentativo l’apparecchio si accese, così afferrai le pile di riserva e corsi fuori. Ovviamente, sperai troppo sulla reale carica delle batterie, ma quello era il mio giotno fortunato e così potei subito a filmare più che fotografare.

vigaranomainarda-capellidangelo-21ottobre2010Ho così potuto effettuare ben sei interessantissimi filmati di questi misteriosi filamenti biancastri che stavano scendendo dal cielo ma poi, come sospettavo, ho dovuto subito sostituire le batterie. Ero comunque felicissimo poiché avevo i filmati che, allo stato attuale, potrebbero anche risultare come gli unici e attendibili di questo tipo di fenomenologia apparentemente di natura ufologica. Al momento, tali filmati non vennero resi pubblici sulla rete e furono inviati al CUN nazionale, nella persona di Alessandro Sacripanti.

capellidangelo-vigaranomainarda-21ottobre2010-aInfatti, noi ufologi del Centro Ufologico Ferrarese, pur ritenendo possibile che la fenomenologia possa essere collegata al passaggio di velivoli militari sperimentali, e quindi che i filamenti possano essere un prodotto diretto della combustione, siamo comunque aperti ad ogni ipotesi e non scartiamo a priori le possibilità che questi filamenti biancastri, meglio conosciuti come “Capelli d’Angelo” o “Angel’s Hair” possano avere altre risposte.
Ad esempio, potrebbe essere interessante quella dei filamenti che si dice essere prodotti da alcune specie di ragni per le loro migrazioni; questi simpatici insetti produrrebbero, appunto, filamenti biancastri ed appiccicosi per spostarsi “in volo”, utilizzando le tecniche del ballooning e dello sky flying, cioè del trasporto attraverso le correnti d’aria. In pratica, nel periodo delle migrazioni, da ottobre a novembre, essi produrrebbero la sostanza e vi salirebbero sopra per poi essere facilmente trasportati dal vento verso le mete assegnate da madre Natura.

capellidangelo-vigaranomaianrada-21ottobre2010La teoria fa riferimento ad un episodio che sembra essere realmente accaduto e narrato addirittura da Charles Darwin nel suo resoconto del viaggio a borgo del brigantino Beagle “The Voyage of the Beagle“: “… nel mattino l’aria era piena di ragnatele a fiocchi … La nave era a sessanta miglia dalla costa … Un gran numero di piccoli ragni … erano attaccati alla tela. Dovevano essercene, suppongo, a migliaia sulla nave… Il piccolo aeronauta appena arrivato a bordo era molto attivo …”. Dunque, come si vede, dal passato arriverebbe una conferma in tal senso, ma noi di quei piccoli aeronauti non abbiamo trovata traccia alcuna pur avendo raccolto davvero tanta sostanza bianca in ben tre occasioni: il 30 novembre 2003 a Voghiera, tra il 5 e l’8 novembre 2008 tra Vigarano e Bondeno e, infine il 21 ottobre 2010. Nulla di nulla. Tra quei fiocchi biancastri non c’era alcuna traccia di vita!

Sempre dal passato abbiamo le esperienze, queste sì davvero ufologiche, dei fatti accaduti in territorio francese tra il 17 ed il 27 ottobre 1952 ad Oloron-Saint-Marie e di quelli accaduti a Firenze il 27 ottobre 1954.
Ad Oloron si parla di qualcuno che avrebbe riferito di aver visto un cilindro volante, color grigiastro con del fumo ad un’estremità che, dopo essersi inclinato leggermente su di un lato avrebbe lasciato cadere filamenti lanosi ed appiccicosi che si dissolvevano quasi subito dopo aver toccato il suolo mentre alcune oggetti vagamente sferoidali avrebbero assistito passivamente al fenomeno.
A Firenze, invece, i testimoni furono migliaia di fiorentini e pistoiesi, ovvero il pubblico dell’incontro di calcio fra la Fiorentina e la Pistoiese che, alle 15,27 precise notò del tutto incredulo la presenza di numerosi oggetti volanti ad alta quota, nell’atto di sorvolare lo stadio. Uno di questi si fermò proprio sulla verticale dello stadio e l’arbitro fu per questo costretto addirittura ad interrompere la partita. Poi la formazione proseguì il volo e si spostò in direzione di Fiesole ma subito dopo fece ritorno sullo stadio lasciando cadere sopra la città un copiosissima pioggia di filamenti bianchi, del tutto simili a quelli presentati in questa notizia e, al tempo, definiti come “Bambagia silicea”. Riguardo a questo ultimo avvistamento fiorentino è interessante sapere che molti spettatori erano dotati di binocolo e macchina fotografica, che usarono a profusione e descrissero quegli oggetti volanti tutti di forme diverse: a goccia, a cappello cinese, a cilindro, ad ali di gabbiano e in tanti altri modi. Già da oltre un’ora gli UFO erano sopra la città toscana: le prime testimonianze li davano sulla verticale del Duomo già alle 14:20 rimanendo nella piena visibilità dei fiorentini per circa un buon quarto d’ora data anche l’elevata quota a cui si trovavano.
Ma ora, tralasciando il passato, il nostro compito è quello di riportare una fenomenologia realmente accaduta, ovvero un’autentica pioggia di capelli d’angelo avvenuta il pomeriggio del 21 ottobre 2010 a Vigarano Mainarda, in provincia di Ferrara e protrattasi per almeno tre quarti d’ora davanti agli occhi di centinaia di persone.