Archeologia misteriosa: gli Anunnaki

dei-astronautiNel corso dei secoli, il loro nome è stato riportato in vari modi: “a-nuna” (sangue princesco), “a-nun-na” (progenie di prìncipi) o “a-nuna-ke-ne” (prole regale). Alla fine, questi nomi sumerici sono giunti a noi attraverso la loro ridenominazione in accadico e si sono trasformati in: Anunnakku, Enunnaku, Anunnuku e Anunnaki, che è risultata la definizione più seguita. Coloro che hanno studiato queste genti si sono fatti tutti delle opinioni anche assai dissimili fra loro, segno che la materia è certamente ostica. In genere, comunque, gli Anunna era il nome dato alla collettività delle divinità di circa 5.000 anni fa. Il prefisso “An” sta a significare “Figli di An“, il Dio del cielo, mentre il suffisso “ki” significa “Figli di Ki“, la Dea della Terra. In tale ottica, quindi, gli dei creatori erano “An e Ki” e poi, a seguire, tutte le altre divinità.

NIBIRU, IL PIANETA MISTERIOSO

Zecharia Sitchin sostenne che fossero alieni in quanto la traduzione del loro nome significa: “Coloro che dal cielo vennero sulla Terra“. Provenivano dal pianeta Nibiru, conosciuto anche come “Decimo pianeta” o “Pianeta X”, il cui significato sta per “pianeta dell’attraversamento“. Esso avrebbe seguito un’orbita ellittica perfetta, che lo avrebbe portato a transitare ogni 3.600 anni tra Marte e Giove, nella zona degli attuali asteroidi. Cinque miliardi di anni fa, Nibiru si sarebbe scontrato con il pianeta Tiamat, che orbitava proprio fra Marte e Giove e così avrebbe contribuito alla formazione della nostra Terra. La prova di ciò risiederebbe, appunto, nei famosi asteroidi attuali, che si sarebbero formati dai resti della distruzione del pianeta Tiamat. Nibiru veniva rappresentato come un globo alato, ma nella scrittura cuneiforme assomigliava molto ad una croce.

Che cosa sia veramente Nibiru nessuno lo sa: pianeta o stella? C’è chi pensa ad una stella nana bruna o, comunque, ad una ex-stella assai più piccola del nostro Sole, che non emetterebbe luce in quanto avrebbe già bruciato tutto l’idrogeno contenuto nel suo nucleo. Questo corpo celeste entrerebbe ed uscirebbe dal nostro sistema solare, risultando invisibile per periodi di circa 3.600 anni. I Sumeri sarebbero stati gli unici a parlarne, citando Nibiru anche in occasione del Diluvio Universale, come causa principale.

La sua orbita sarebbe retrograda. Tutti i pianeti del nostro sistema solare girano intorno al Sole in senso antiorario, compresa la Luna, le lune di Marte e le più grandi Lune di Giove e Saturno. Oltre che girare in senso antiorario intorno al Sole, la maggior parte dei pianeti (ad eccezione di Venere ed Urano) ruota su se stessa in senso antiorario (da noi il Sole sorge ad Est mentre su Venere sorge ad Ovest). Il moto retrogrado è quindi un movimento che avviene nel verso opposto al moto diretto e può riguardare sia il movimento di rotazione (intorno al proprio asse) che il movimento di rivoluzione (attorno ad un altro coprpo celeste). La derivazione è latina: “retro” significa indietro, mentre “gradi” significa camminare, per cui il significato è “che cammina all’indietro“. I pianeti Venere ed Urano ruotano su loro stessi in senso orario e costituiscono due esempi di rotazione retrograda. Una possibile ipotesi di ciò potrebbe essere quella di un violento impatto con un altro corpo celeste che ne avrebbe causato una nuova direzionalità. Venere avrebbe mantenuto inalterato il proprio asse, ma avrebbe cominciato a ruotare in senso orario. Urano, probabilmente colpito di lato, abrebbe subito un ribaltamento di circa 90°, assumendo la rotazione retrograda.

LA MANIPOLAZIONE GENETICA

Prestando fede alla traduzione data da Sitchin, questo popolo alieno sarebbe giunto sulla Terra circa 450.000 anni fa, al comando del Dio Enki. Il loro scopo era quello di cercare oro e minerali, che avrebbero divuto sostenere la loro atmosfera. Essi si stabilirono nella località di Eridu o “casa costruita lontano”, che si trovava nel sud della Mesopotamia. Dopo circa 28.000 anni, col sopraggiungere sulla sulla Terra del fratello Enlil, che prese il comando generale, Enki si trasferì nell’attuale Zimbawe per dirigere l’estrazione dell’oro. Poi, stanchi del pesante lavoro estrattivo, circa 300.000 anni fa gli Anunnaki compirono una manipolazione genetica sugli omini presenti in zona, innestando loro il DNA alieno. Sembra che a coordinare tale delicatissima operazione di ingegneria genetica sia stata Ninhursag, la moglie di Enki, detta anche “Signora che dà la vita“.

L’uomo nuovo ottenuto dalla manipolazione genetica nacque con un difetto: non poteva procreare. Enki corse subito ai ripari, ma suscitò anche l’ira del fratello, che trovò nel Diluvio universale (circa 13.000 anni fa) il modo per vendicarsi ed eliminare la neonata umanità. Egli non provocò il Diluvio , ma era a conoscenza, come tutti del resto, dell’avvicinarsi alla Terra di Nibiru, ed era quindi certo che si sarebbe scatenata una forza gravitazionale talmente forte da generare uno sconvolgimento totale del pianeta Terra. Gli Anunnaki si imbarcarono sulle loro navi spaziali per tempo, tranne Enki, che volle rimanere sulla Terra per tentare di salvare il genere umano. Egli vide la soluzione nella costruzione di una gigantesca arca, la cui conduzione fu affidata ad una famiglia prescelta (la Bibbia fa il nome di Mosè). Il diluvio arrivò e l’arca svolse degnamente il proprio compito, rimanendo poi agganciata alla sommità del monte Ararat. E quando Enlil si accorse che qualcuno era riuscito a salvarsi fece ritorno sulla Terra, stabilendosi nella regione detta “Tilmum” o “Luogo dei missili”,. ed accettò che gli uomini si stabilissero fra le valli del Nilo e dell’Indo