Antiche cronache: strane luci nei cieli

meteorite-russia-15-febbraio-2013de-prodigii-liber-julii-obsequentis-cuf-2015Di strane luci nei cieli si parla nel testo latino “Annales Erphesfurdenses“. All’Anno Domini 1136, in data 5 gennaio, leggiamo dalla riga 50 in poi: ” … imperatore navitatem Domini in Spira civitate celebrante, visus est sol in vigilia epiphaniae Domini nullis apparentibus nubibus quasi ex parte praeruptus; set et in diversis terrarum locis alia non multo post apparuerunt prodigia. Lapis unus magnitudine humani capitis iuxta locum Altesleibon (Alsleben ad Salam, aut Oldisleben ad Unstrutam fluvium), in quo conscructa est abbatia, cecidit de nubibus, qui et ibidem diligenter custodiebatur a fratribus. Per idem tempus imperatore in civitate Quitilingiburg existente, visum est de super civitatem in aere quoddam in modo scalae, niveo quidem corpore, sed rubro rutilare capite. Testati sunt quoque non pauci, eodem tempore se vidisse quasim crucem rubeo colore coruscam de coelo ad terras descendisse, et non procul a terra aliquamdiu in aere pependisse; sed rursus ad coelo remeante, tanta lucis aer resplenduit caritate, ut nullus intuentium ad hanc perspiciendam, tamquam solis contra radium, visum praevaleret obtendere…” Diamo, ora, la traduzione delle sole parti ufologicamente interessanti, accadute alla vigilia dell’Epifania di quel lontanissimo 1136, nel cielo di Sassonia: ” … non molto tempo dopo, apparvero meraviglie … una singola pietra, … delle dimensioni di una testa umana, presso al luogo Altesleibon (o Alsleben presso Salam, o  Oldisleben presso il fiume Unstrutam), … somigliante ad una scala …. in cui era costruita, l’abbazia, cadde dalle nuvole, … Il testimone … che ha visto la croce di colore rosso scintillante discesa dal cielo alla terra, ed è stata vista appesa in aria per un po’, non lontano dalla terra; Ma ancora una volta tornando al cielo, tanto brillava di luce l’atmosfera, in modo tale che nessuno testimone la potesse percepire come un raggio di sole contro, bensì come una vera e propria visione …”.

L’effetto fu davvero fantastico per quegli antichi osservatori: la gigantesca meteora diede loro l’impressione di avvicinarsi e così poterono notare che, pur apparendo grande come la testa di un uomo, manteneva un’inusualissima forma di scala, assolutamente mai avvistata prima di allora, inoltre brillava di una cupa luce rossa e di un’intensissima scintillazione. Il tragitto che percorse lasciò nei loro occhi l’impressione che essa, dopo essere discesa dalle nuvole, producesse dapprima come un effetto di galleggiamento in aria, ma ad una quota non eccessivamente alta, quindi si impegnasse in una risalita al cielo, lasciandosi dietro una luminosità paragonabile a quella del Sole quando lo si vuole osservare nella pienezza del suo splendore.

E che dire, invece, della croce luminosa apparsa sui cieli di Firenze, al di sopra del Palazzo dei Priori, una sera di novembre del 1301, il cui ricordo ci è stato tramandato da Dino Compagni nel testo: “Cronica delle cose occorrenti né tempi suoi” con le seguenti parole: “La sera apparì in cielo un segno meraviglioso il quale fu una croce vermiglia sopra il Palazzo dei Priori, fu la sua lista ampia più che palmi uno e mezzo è l’una linea di lunghezza era braccia 20, la quale durò per tanto tempo, quanto penasse un cavallo a correre due arringhi. Onde la gente, che la vide, ed io che chiaramente la vidi, potemmo comprendere che Iddio era fortemente contro alla nostra città crucciato“.

Quindi, quella sera a Firenze videro un gigantesco segno celeste nel cielo, di una portata tale da temere per l’intera città in quanto la larghezza apparente dei due segmenti fra di loro perpendicolari era di circa quarantacinque metri mentre la grandezza complessiva corrispondeva ad oltre millecento metri!

CORPI CELESTI NELLE ANTICHE CRONACHE

Dunque, la nostra ipotesi è che quelle persone abbiano osservato un vero e proprio meteorite, nell’atto di cadere nei pressi della Terra. Ma come descrivevano gli antichi questi corpi celesti che, solcando il cielo diurno o notturno, lasciavano gli animi estasiati nella gloria del Signore? Vi lasciamo un sintetico, ma certamente esaustivo elenco delle più importanti definizioni tratte dalle antiche cronache, così ogni volta che leggerete di questi argomenti ufologici saprete come comportarvi senza trarre conclusioni affrettate. I colleghi ufologi che riprenderanno questa parte dell’articolo sono vivamente pregati, visto il tempo impiegato nella ricerca, di citarne la fonte con la seguente dicitura: ” © 2015 by Centro ufologico ferrarese“.

Arma caelestia (meteoriti intesi come armi celesti)

Caelesti flamma (fiamma celeste)

Clipei fragrantes (scudi emettenti cattivi odori)

Facula (meteorite a fiaccola)

Figura ignea (meteora infuocata)

Fulgor cucurisse (fulmini che si rincorrevano)

Fulmen cucurisse (corse di fulmini che si rincorrevano)

Globus magnus ignis (grande palla di fuoco)

Globus igneus (palla di fuoco)

Globi ignei (palle di fuoco, probabilmente corrispondenti ad una pioggia meteorica)

Hastae igneae (lance fiammeggianti)

Iaculum ignitium (dardi infuocati)

Ignicula (piccole palle infuocate e appuntite)

Igniculi in modum stellarum (pioggia meteorica)

Ignitus lapis (meteorite rossa)

Lapides igniti (pietre calde o metriti appena cadute a terra)

Lapsus stellarum (stelle cadenti)

Luminius globus (globo di luce)

Magni lapides (meteore a forma di grandi pietre)

Pharus magna (grande faro)

Scuti flammantes (meteoriti a forma di scudi di fuoco)

Signa de stellis (pioggia meteorica)

Signum igneum (segno di fuoco, forse corrispondente ad una grande meteora luminosa)

Signum in coelo  (segno nel cielo, causato dallo scoppio di un bolide)

Signum mirabile (segno meraviglioso, probabilmente lasciato in cielo da un velocissimo meteorite)

Spicula ignea (meteoriti appuntite ed infuocate)

Stella in modum faculae (meteorite infiammata)

Stellae volitabant (stelle aleggianti)

Stellae mivantes (stelle brillanti)

Stellarum discursus (stelle cadenti)

Trabs ignea (raggio ardente lasciato dal meterite in caduta)

Trabs igneus (fascio di fuoco)