Antiche cronache: luci su Bologna

antiche-cronache-travi-ardentiBologna, 20-21 luglio 1399 – Nella seconda parte della “Historia di Bologna“, un’antica cronaca pubblicata da Cherubino Ghirardacci (Edizione esaminata: anno 1654), alla pagina 502, del Libro XXVII, al paragrafo intitolato “Terremoto notabile“, si legge una notizia di un fatto accaduto a Bologna, di presunta natura ufologica, ma chiaramente afferibile all’incessante moto dei meteoriti.

Come sempre, riportiamo il testo integrale: ” Alli vinti, & il dì seguente di Luglio, alle cinque hore di notte in Bologna, fu un grandissimo Terremoto, che pareva, che il mondo tutto volesse ruinare; la Torre del Comune di maniera si crollò, che la campana grossa senza essere tocca, suonò trè, ò quattro colpi gagliardi, e nell’aria apparve un trave di fuoco ardente, che con grandissimo spavento se ne andava al Cielo volando, e le mura dell’orto del Palazzo per dieci pertiche si risentì, e in molti luochi s’aperse, e cascarono di molti merli del detto Palazzo, con la ruina di molte case“.

historia-di-bologna-ghirardacci-1654Ovvero, accadde che durante le notti del 20 e del 21 luglio 1399, verso le tre (a luglio il giorno entra nella notte verso le 22, che diviene l’ultima ora della giornata e quindi da qui si inizia a contare le cinque ore) la città di Bologna venne colpita da un terremoto di forte intensità, che fece molti danni e in centro fece cadere la torre municipale. Così, mentre la Natura si andava scatenando, la sera del 21 luglio in cielo fu avvistata la caduta di un meteorite infuocato, a quel tempo definito “trave ardente”. Ovviamente, si è semplicemente trattato di una concomitanza di due fatti naturali: uno accaduto sulla terraferma e l’altro avvenuto nel cielo notturno.