Alieni: il dibattito sulla vita nel Cosmo

life-in-the-universe-1Gli alieni, secondo Stephen Hawking, una fra le più belle menti oggi esistenti sul nostro pianeta, esisterebbero pressoché certamente in ogni angolo questo Universo: sui pianeti, dentro alle stelle e, in maniera fluttuante, perfino nel vuoto spazio interplanetario. Il suo punto di vista sugli extraterrestri è di una semplicità disarmante: essendovi nell’Universo almeno cento miliardi di galassie, ciascuna delle quali contenente centinaia di milioni di stelle, ci troviamo di fronte ad un luogo enorme nel quale è del tutto inverosimile credere che la Terra sia il solo luogo dove la vita sia nata e si sia evoluta. E noi, cari lettori, in quanto ne siete testimoni da anni, sapete benissimo che la pensiamo esattamente allo stesso modo in quanto, fin dal lontano 2005, abbiamo sempre espresso il seguente ragionamento: la cosa più comune che possa esistere là fuori è la vita, in tutte le sue forme e manifestazioni, sparsa praticamente ovunque su quei miliardi di pianeti che si trovano nelle orbite interne delle zone abitabili di ogni sistema solare, collocati alla giusta distanza da Soli del tutto simili al nostro Sole, in modo così meraviglioso da indurci a ritenere di non essere proprio soli fra così tanti miliardi di Soli!

Una bella soddisfazione leggere le nostre esatte parole e le nostre identiche considerazioni sulla vita aliena nell’Universo, scritte almeno cinque anni dopo di noi da una tra le più belle menti che siano mai vissute su questo pianeta, con buona pace del cupo e triste mondo cicapino, che null’altro potrà mai vedere sul proprio orizzonte degli eventi se non la nebbia più cupa, a causa del proprio disgraziato scetticismo a prescindere, al contrario dell’orizzonte mentale di un qualsiasi ufologo, fatto di luminosità continua ed ineguagliabile, dettata dalla gioia che dona la convinzione che la vita sia sparsa ovunque, in questo nostro immenso e meraviglioso Cosmo.

IL DIBATTITO DOPO HAWKING

E che cosa ne pensano gli altri scienziati del rumore scatenato dal sasso lanciato nello stagno da Hawking? Per avere una risposta a ciò siamo andati a consultare, innanzitutto, il dibattito accesosi all’interno dello stesso “Journal of Cosmology“, scoprendo, com’era prevedibile, che tra quegli scienziati esistessero sfumature e schieramenti.

Secondo il dott. Blair Csuti, ricercatore associato presso il Dipartimento degli ecosistemi forestali e società dell’Università Statale dell’Oregon, in base alle leggi della probabilità, è possibile che esistano anche molte civiltà avanzate nell’Universo. Egli condivide anche la “saggezza del contatto” suggerita da Hawking, in quanto non si ha modo, a priori, di conoscere le intenzioni degli alieni. E condivide pure l’ipotesi che se qualcuno tecnologicamente più avanzato decida di visitare un pianeta abitato appena scoperto, sia naturale che persegua i propri interessi, a discapito dei nativi meno evoluti.

E se si riflette sul fatto che noi, quaggiù sulla Terra, abbiamo impiegato circa cinque miliardi di anni per raggiungere l’attuale livello tecnologico, avendo il solo nostro Universo circa trecici miliardi di anni d’età, c’è davvero da aspettarsi che là fuori vi siano un sacco di civiltà più avanzate della nostra, per cui risulta davvero di cattivo auspicio sperare di incontrarli.

Assai interessante anche la riflessione sulla teoria della Relatività, che sembra aver retto su di un punto nodale: nessuna particella o un’onda supererebbe mai la velocità della luce. Ciò significa tante cose! Innanzitutto, il fronte d’onda delle prime trasmissioni elettromagnetiche partite dalla Terra verso l’ignoto, anche se decaduto nella potenza, si troverebbe ad una distanza di circa cento anni luce. E a quelle distanze potrebbero anche essere state notate da qualche avida civiltà aliena che però, se anche partita subito con una spedizione ad hoc, avrebbe probabilmente un problemino di non poco conto, da noi già evidenziato negli ultimi articoli sui viaggi spaziali: se venissero con una nave generazionale avrebbero ben poche prospettive di portare a casa, durante la loro vita, il prezioso bottino raccolto sulla Terra.

E poi, ancora un ragionamento del tutto simile ai nostri: come potrebbero realmente arrivare quaggiù altre civiltà? Esattamente come stiamo facendo noi esseri umani, ovvero esplorando lo spazio con gli strumenti astronomici, i velivoli spaziali, i veicoli ispettivi e la presenza umana. In tal modo, è corretto ritenere che possano arrivare quagiù dei coloni spaziali, per ampliare non solo la loro conoscenza dello spazio, ma anche quella della loro civiltà.

Dal punto di vista militare, inoltre, potremmo anche non essere così preoccupati dagli alieni poiché se è vero che le leggi della fisica sono le stesse in ogni angolo di questo immenso Universo, ovvero le leggi dello sviluppo tecnologico sono del tutto simili e in ogni angolo del Cosmo imperano le stesse costanti, è assolutamente credibile che, in attesa del loro arrivo in massa, gli esseri umani abbiano scoperto affidabili sistemi di difesa (scudo spaziale) e temibili sistemi di offesa (laser) che permetterebbero alla nostra civiltà di resistere e sopravvivere ancora per molto, senza essere schiavizzata dagli alieni. Insomma, la fantascienza attuale potrebbe diventare la scienza del futuro, proprio così come è sempre accaduto nella storia umana.

centro-ufologico-ferrarese-cuf-artioli-fiorenzoSe desiderate frequentare il nostro centro ufologico, sappiate che si trova in via Mantova 117, a Vigarano Pieve, nella palazzina di fianco alle vecchie scuole elementari, proprio di fronte alla chiesa, nel comune di Vigarano Mainarda, luogo dell’avvistamento della gigantesca astronave aliena, osservata da quattro persone nel 1986. La sede del CUF è aperta tutti i giorni, ma per i non iscritti la serata è attualmente il giovedì, dalle 21:30 alle 23.00 circa. Se qualcuno desiderasse iscriversi, sappia che l’iscrizione è gratuita e valida per sempre.

Per informazioni di vario tipo o segnalazioni di presunta natura ufologica, potete telefonare in ogni momento al 333.595.484.6 e vi risponderò io, Fiorenzo Artioli, fondatore e coordinatore del Centro ufologico ferrarese, nonché redattore del presente articolo, liberamente utilizzabile nel Web a patto di ricordarsi la cosa più difficile, ovvero citarne la fonte.