Aeronautica: il modulo di segnalazione UFO

Modulo_OVNIABSTRACT – Il nuovo modulo di segnalazione di avvistamenti UFO, che ora è direttamente scaricabile dalla pagina che la nostra Aeronautica militare ha dedicato agli OVNI, è una delle novità ufologiche presenti sul sito dell’Aeronautica militare italiana dal 2009 (http://www.aeronautica.difesa.it).

Questa novità non sta tanto nel contenuto offerto ma nel tipo di servizio a cui, ora, qualsiasi persona può afferire: accedendo alla pagina web suddetta, è possibile cliccare su di un link che apre, in formato Word, un modulo col quale si può compilare la relazione del presunto avvistamento di un OVNI, ovvero di un Oggetto Volante Non Identificato.

Mentre prima, a fronte di un avvistamento ufologico, occorreva recarsi presso una qualsiasi caserma dei carabinieri e chiedere di stendere una denuncia scritta del fatto, con evidenti problemi di imbarazzo e di disponibilità temporale, ora è possibile aprire l’apposito modulo e seguire due strade: o compilarlo online, poi stamparlo e quindi consegnarlo ad un comando carabinieri o stamparlo grezzo poi compilarlo con tutta calma a casa propria e quindi consegnarlo, comunque, ad un Comando Carabinieri.

Insomma, sia la prima che la seconda soluzione lasciano il tempo di riflettere e non creano né ansia né agitazione al testimone che decide di comunicare quanto i suoi occhi hanno visto, tuttavia occorre presentarlo bene questo modulo, che proprio “nuovo nuovo” non è: secondo noi, si tratta di una rivisitazione della vecchia modulistica.

GLI OVNI

Innanzitutto, evidenziamo un particolare che forse sarà sfuggito a qualcuno ma, certamente, non a noi ufologi: il modulo in questione parla espressamente di OVNI, ovvero Oggetti Volanti Non Identificati, cioè qualcosa che è costruito di materia solida, che si può vedere e toccare, in maniera del tutto simile ai nostri velivoli.

Par così di capire che, contrariamente alle numerosissime segnalazioni di misteriose luci diurne o notturne, singole o a coppie o in formazione, la nostra Aeronautica voglia prendere in considerazione solo qualcosa di afferibile ad oggetti volanti solidi e concreti, del tutto simili agli aerei, lasciando forse intendere che anche dietro agli avvistamenti delle luci vi sia, comunque, un oggetto vero e proprio, in grado di sostenersi in volo autonomamente.

Questa è certamente una sottigliezza non da poco in quanto, già a priori, si esclude volontariamente ogni forma di luminosità misteriosa e ci si pone di fronte alla questione ufologica considerando il solo aspetto che si possa essere trattato di un oggetto volante vero e proprio.

Non male eh, cari colleghi ufologi! Ma passiamo ora ai vari punti di questo “nuovo” modulo di segnalazione.

LE PARTI DEL MODULO: INTESTAZIONE

Relazione su avvistamento di OVNI

Con un richiamo specificato da un asterisco, si rimanda a fondo pagina dove viene specificato che nel caso gli oggetti fossero più di uno, sarà necessario:

a) scindere ogni risposta così: 1° oggetto …., 2° oggetto …., 3° oggetto …..;

b) se lo spazio per rispondere non fosse sufficiente, si consiglia di riportare su un foglio di carta il numero della domanda e la corrispondente risposta;

c) sempre in caso di assenza di spazio o di voce specifica, si consiglia di riportare su foglio a parte gli eventuali particolari osservati e non previsti nelle domande del presente questionario.

PUNTO 1: DATA DELL’AVVISTAMENTO

Rispetto al precedente modulo, che richiedeva la data esatta e, giustamente, contava le ore da mezzanotte a mezzanotte, ora si chiede, nel caso l’avvistamento sia avvenuto in ore notturne, di specificare sia il giorno iniziale che quello finale dell’avvistamento.

Par di capire che nelle passate segnalazioni vi siano stati disguidi rispetto agli orari di presunti avvistamenti notturni per cui, ora, si è pensato di porre rimedio chiedendo anche la data di inizio avvistamento e quella in cui esso sia terminato. Se così fosse, condividiamo pienamente.

PUNTO 2: ORA DI INIZIO DELL’AVVISTAMENTO

Qui rimane tutto invariato e si ribadisce l’importanza di indicare l’ora esatta, comprensiva dei minuti. Infatti, se si controllano gli orari delle segnalazioni del 2008, si nota subito che quasi nessuno è stato in grado di fornire l’ora esatta di inizio dell’avvistamento e tutti gli orari riportano la specificazione “circa”.

Condividiamo pienamente la necessità di attenersi al protocollo e di specificare l’ora esatta poiché, al giorno d’oggi, l’orologio ce l’abbiamo quasi tutti, come pure il telefonino.

PUNTO 3: CONDIZIONI METEO AL MOMENTO DELL’AVVISTAMENTO

Rimane tutto come prima e si continua a chiedere informazioni apparentemente accessorie ma utilissime, dal punto di vista meteorologico, per inquadrare meglio la fenomenologia e cercare eventualmente in quelle pieghe la ragione del presunto avvistamento.

Basti pensare alla sfilza interminabile degli inganni del Sole, delle stelle, delle meteore e delle nuvole che noi abbiamo raccolto alla voce “UFO-INGANNI” e che sarà presto oggetto di un ulteriore corposo articolo di approfondimento.

Condividiamo pienamente l’impostazione di fondo poiché gli inganni creati dalla Natura sono una realtà che, da sola, elimina una percentuale enorme di presunti avvistamenti ma ci sentiamo anche di dare un consiglio alla nostra Aeronautica Militare, consistente nell’integrare il modulo con un riferimento preciso agli inganni creati dall’uomo come, ad esempio: i satelliti artificiali, i palloni atmosferici, i palloni-giocattolo, i piccoli velivoli radiocomandati, le mongolfiere, le lanterne cinesi, le sonde, i razzi e gli aerei militari sconosciuti.

A tal proposito, sarebbe sufficiente introdurre una serie di domande del tipo:«Ti senti di escludere la possibilità che si sia trattato di un satellite artificiale?».

Ogni domanda potrebbe poi includere, oltre all’ovvia possibilità di avere una semplice e sintetica risposta chiusa (Sì, No) anche un paio di righe per avere una risposta aperta (Perché lo escludi? Perché non lo escludi?).

Oppure, rendendo la cosa ancor più semplice, si potrebbe semplicemente introdurre una domanda generica ma comprendente tutti gli UFO-INGANNI naturali ed artificiali, del tipo: «Ti senti di escludere la possibilità che si sia trattato di un inganno creato dalla Natura (Sole, stelle, meteore, nuvole) o dall’uomo (satellite, pallone, sonda, velivolo radiocomandato, mongolfiera, lanterna cinese, razzo, aereo militare sconosciuto)?».

Evidenziamo, infine, che una voce di questo punto del modulo chiede di conoscere, in caso di vento, due voci: l’intensità e la direzione. Crediamo che sia abbastanza ovvio evidenziare la difficoltà di identificazione dell’intensità del vento che vada oltre le semplici definizioni di: “assente, debole, forte, intenso”; e ancor più difficile risulta identificare la direzione dell’oggetto rispetto ai punti cardinali poiché le capacità di orientamento, in quei momenti così particolari, sono l’ultima cosa a cui si pensa. Ad ogni buon conto, è sempre meglio avere un’informazione in più che, nel caso della “direzione” diventerebbe assai importante rispetto ad altre testimonianze che si fossero venute a trovare sulla traiettoria dell’avvistamento.

PUNTO 4: POSIZIONE DELL’OSSERVATORE

In realtà, questo punto è stato leggermente modificato nella forma poiché nel vecchio questionario esso prendeva il titolo generico di “Luogo” ma, comunque, occorreva sempre fornire le stesse indicazioni che vengono richieste anche ora, ovvero: la regione, la città, la strada, ecc., disegnando in un apposito spazio posto sulla destra, una piantina della zona e indicando con una crocetta la posizione del testimone.

Viene anche richiesto di specificare se, al momento dell’avvistamento, il testimone si trovasse su di un mezzo di trasporto, nel qual caso si dovrà fornire le relative caratteristiche del mezzo. Se, invece, si fosse trattato di un’osservazione da un aereo, si dovrà dare informazioni riguardo il tipo di velivolo, la quota, la rotta e la velocità.

Condividiamo pienamente la necessità di attenersi al protocollo suggerito ma evidenziamo che questa richiesta di informazioni non trova poi spazio alcuno all’interno delle “Segnalazioni ufficiali” pubblicate sul sito della nostra Aeronautica Militare, privando così il cittadino italiano di una parte importante della notizia dell’avvistamento; non si capisce perché non si pubblichi una parte della notizia che, tra l’altro, non va nemmeno ad intaccare la privacy del testimone.

PUNTO 5: OSSERVAZIONE DELL’OGGETTO

Nella sostanza, rimane tutto come prima ma nella forma prima si chiedeva la presenza o meno di “Eventuali filtri”; cosicché, anche ora si chiede, appunto, di indicare se l’avvistamento abbia avuto il filtro di una finestra, di un paio di occhiali, di un binocolo o di un altro strumento da indicare.

Noi sappiamo bene l’importanza che assume, al momento di un presunto avvistamento, l’incidenza di una fonte luminosa esterna su di una parete vetrata o plastificata, per cui condividiamo la necessità di attenersi al protocollo suggerito ma evidenziamo che questa richiesta di informazioni non trova poi spazio alcuno all’interno delle “Segnalazioni ufficiali” pubblicate sul sito della nostra Aeronautica Militare.

PUNTO 6: DURATA DELL’OSSERVAZIONE

Anche qui, nella sostanza, tutto rimane invariato ma si è scelto di inglobare le vecchie diciture di “Inizio avvistamento” e “Durata del fenomeno” con quest’altra, appunto e così, ora si chiede di specificare per quanto tempo si sia protratto il fenomeno osservato, in ore, minuti e secondi.

Ovviamente, condividiamo la necessità di attenersi al protocollo suggerito ma evidenziamo che questa richiesta di informazioni non trova poi spazio alcuno all’interno delle “Segnalazioni ufficiali” pubblicate sul sito della nostra Aeronautica Militare.

PUNTO 7: POSIZIONE INIZIALE DELL’OGGETTO

Nella sostanza, tutto rimane invariato ma si è scelto anche qui il cambiamento della dicitura che prima si chiamava “Localizzazione iniziale dell’oggetto”.

In pratica, occorre specificare dove si trovasse esattamente l’oggetto avvistato, rispetto ai punti cardinali o ad altri punti di riferimento, come magazzini, fabbriche, boschi, ponti, strada o altra struttura significativa.

Condividiamo la necessità di attenersi al protocollo fin qui suggerito anche perché siamo ancora in una fase delle descrizione che non contempla i particolari ma solo i punti di riferimento, spaziali e temporali ma evidenziamo che questa richiesta di informazioni non trova poi spazio alcuno all’interno delle “Segnalazioni ufficiali” pubblicate sul sito della nostra Aeronautica Militare.

PUNTO 8: POSIZIONE FINALE DELL’OGGETTO

Questo punto viene ad inglobarne due del vecchio questionario, ovvero la”Modalità di fine avvistamento” e la “Localizzazione finale dell’oggetto” ma, alla fine, chiede semplicemente di precisare dove si trovasse esattamente l’oggetto al termine dell’avvistamento, prendendo come elementi di riferimento i classici punti cardinali o i strutture chiaramente individuabili, come, ad esempio: magazzini, fabbriche, boschi, ponti o strada.

In pratica occorre utilizzare una frase del tipo:«L’OVNI si è allontanato in direzione …».

Condividiamo la necessità di attenersi al protocollo per gli stessi motivi descritti nel precedente punto ma evidenziamo che questa richiesta di informazioni non trova poi spazio alcuno all’interno delle “Segnalazioni ufficiali” pubblicate sul sito della nostra Aeronautica Militare.

PUNTO 9: ALTEZZA DELL’OGGETTO AL DI SOPRA DELL’ORIZZONTE

Questo punto è rimasto quasi invariato e vi si chiede semplicemente di indicare l’altezza apparente tenuta dall’OVNI, con una frase del tipo: «All’inizio dell’avvistamento l’OVNI si trovava ad una quota di circa …° (gradi) mentre alla fine dell’avvistamento è venuto a trovarsi ad una quota di circa …° (gradi).

Ovviamente, poiché è un problema indicare in gradi, l’altezza di un oggetto rispetto alla linea dell’orizzonte, ovvero quella linea che divide idealmente il cielo dalla terra, il modulo offre il disegno di una persona che sposta il braccio dall’alto verso il basso.

La didascalia “tenta” di spiegare il funzionamento del suddetto disegno, stabilendo il rapporto “lettera A = inizio dell’avvistamento” e “lettera S = fine dell’avvistamento”; in questo modo il testimone avrà come unica difficoltà quella di scegliere l’altezza giusta rispetto alle varie linee fittizie che verrebbero a crearsi sul prolungamento delle traiettorie indicate dal dito della persona.

Diciamo subito che non condividiamo l’impostazione di questo punto poiché, oltre alla frase, viene richiesto anche un disegno che, purtroppo, se eseguito malamente, rischia di confondere le acque in quanto due spiegazioni diverse di uno stesso fatto ( grafica l’una e letteraria l’altra), possono causare errori, per cui suggeriamo di semplificare l’inizio e la fine dell’avvistamento con frasi del tipo:

1) … all’inizio l’oggetto si trovava circa sulla nostra verticale (90° rispetto all’orizzonte);

2) … all’inizio l’oggetto si trovava davanti a noi, circa a metà fra terra e cielo (45°);

3) … all’inizio l’oggetto si trovava davanti a noi, appena sopra la linea dell’orizzonte (15°).

Concludiamo evidenziando che anche questa richiesta di informazioni non trova poi spazio alcuno all’interno delle “Segnalazioni ufficiali” pubblicate sul sito della nostra Aeronautica Militare.

PUNTO 10: ALTEZZA DAL SUOLO A CUI VOLAVA L’OGGETTO

Il punto è rimasto totalmente invariato e si chiede semplicemente di indicare a quale quota volasse l’oggetto, utilizzando una frase che potrebbe essere: « L’oggetto si trovava ad una quota apparente di circa… metri».

Condividiamo la necessità di attenersi al protocollo ma evidenziamo subito il problema dell’identificazione della quota e lo facciamo ponendo la seguente domanda, ovviamente riferita alle altezze di volo: “Sapete a quale quota vola normalmente un aereo militare, un aereo di linea, un elicottero militare, un aereo da turismo, un ultraleggero o un deltaplano?”.

Per questo motivo suggeriamo, anche per questo punto, di introdurre domande semplici, come nel punto precedente ma che, alla fine, contribuiranno ad avere un quadro maggiormente esaustivo dell’avvistamento.

Ovviamente, non possiamo tacere il fatto che anche questo punto non trova poi spazio alcuno all’interno delle “Segnalazioni ufficiali” pubblicate sul sito della nostra Aeronautica Militare.

PUNTO 11: DISTANZA DELL’OGGETTO DAL PUNTO IN CUI SI TROVAVA L’OSSERVATORE

In questo punto, dove si è cambiata solo la vecchia dicitura di “Distanza dal testimone”, si chiede di indicare la distanza dell’oggetto rispetto all’osservatore, esprimendola o in chilometri (Km) o in miglia nautiche (NM).

È ovvio che la misura indicata sarà un “circa” poiché, come abbiamo evidenziato con le domande al punto precedente è assai arduo stabilire delle distanze in assenza di punti di riferimento noti.

Ovviamente, condividiamo nel merito la necessità di attenersi al protocollo ma non possiamo tacere il fatto che anche questo punto non trova poi spazio alcuno all’interno delle “Segnalazioni ufficiali” pubblicate sul sito della nostra Aeronautica Militare.

PUNTO 12: EVENTUALI SPOSTAMENTI DELL’OGGETTO

Questo punto, nel quale nulla è cambiato, è certamente tra i più importanti del modulo poiché si chiede di descrivere tre elementi fondamentali dell’avvistamento che, tra l’altro, sono proprio quelli riportati nel modulo finale degli avvistamenti ufficiali: la direzione dell’oggetto, la velocità che ha tenuto nel muoversi e le eventuali rotazioni compiute.

Condividiamo l’impostazione generale di questo punto del protocollo ma evidenziamo quanto sia difficile dare una valutazione della velocità che esuli dalle definizioni di “fermo”, “movimento lento” e “forte accelerazione”.

PUNTO 13: DISEGNO NEL CIELO DI FRONTE ALL’OSSERVATORE

Questo è il vecchio punto del “Disegno dell’accaduto”, ovvero la richiesta di misurarsi con le proprie capacità grafico-rappresentative. In pratica, dopo aver eseguito uno schizzo del paesaggio, si deve disegnare quella che potrebbe essere una parte importantissima dell’avvistamento, consistente nella modalità che l’oggetto volante ha utilizzato per spostarsi nel cielo: ovvero, il percorso che l’UFO ha seguito.

Ovviamente, condividiamo pienamente anche questo punto, sottolineando che esso, assai più di ogni parola, è esplicativo dell’avvistamento. Tuttavia, non possiamo far a meno di evidenziare che anche questo punto non viene tenuto in alcuna considerazione al momento di fornire il quadro sinottico semestrale degli avvistamenti ufficiali.

PUNTO 14: RUMORE PRODOTTO DALL’OGGETTO

Su questo punto è stata eseguita una piccolissima variazione rispetto alla precedente dicitura, assai importante dal punto di vista ufologico; prima, infatti, si chiedeva solamente di specificare eventuali rumori legati all’accaduto che, come è facile intuire, potevano facilmente essere associati ad altre fonti mentre ora si chiede di sapere se l’oggetto avvistato abbia o meno prodotto dei rumori durante la sua manifestazione.

Ovviamente, condividiamo in pieno la modifica introdotta ma non possiamo far a meno di evidenziare che, ancora una volta, un punto sostanziale non viene tenuto in alcuna considerazione al momento di fornire il quadro sinottico semestrale degli avvistamenti ufficiali. Peccato!

PUNTO 15: LUMINOSITÀ DELL’OGGETTO

Nessuna variazione sul punto in cui viene richiesto il tipo di luminosità eventualmente espressa dall’oggetto dell’avvistamento (come una stella o come un faro di automobile oppure accecante).

Nel caso poi in cui la luminosità variasse di continuo, è richiesto di specificare la durata di ogni variazione luminosa e quante volte sia avvenuto in un minuto.

Pur condividendo l’impostazione della richiesta, desideriamo sottolineare quanto sia difficile fornire serenamente una spiegazione attendibile sulle impressioni che eventuali luci potrebbero generare nei testimoni di vista di un fatto che, essendo di natura ufologica, rappresenta certamente qualcosa di eccezionale per la vita di una persona.

È chiaro che se parliamo, invece, dell’avvistamento di qualcosa che si trova alla distanza di un aereo, l’elemento “impressione” è minimo e si possono raccogliere informazioni attendibili sull’eventuale luminosità emessa. Concludiamo sottolineando che anche questo punto non trova spazio nel quadro sinottico semestrale degli avvistamenti ufficiali.

Infine, desideriamo segnalare che il modulo originale riporta un errore grammaticale importante: riferendosi alla distanza, parla di “silometro“, intendendo probabilmente la parola “chilometro” poiché il silometro è uno strumento da marina, che viene utilizzato per misurare la velocità delle navi e quindi non può essere portato agevolmente in tasca da chiunque. Questo errore era presente in data 2 luglio 2009 e non se ne sono accorti né per la revisione del 2011 e nemmeno per quella del 2015. Non possono fare tutto col copia e incolla poiché, un giorno, l’ufologia potrebbe rivelarsi molto più seria di quanto essi non possano mai immaginare!

PUNTO 16: FORMA DELL’OGGETTO

Nessuna variazione anche per questo importantissimo punto nel quale è richiesto di eseguire un disegno dell’oggetto, mettendo in evidenza quale, a giudizio del testimone, fosse la parte anteriore. Condividiamo pienamente la necessità di attenersi al protocollo suggerito ma evidenziamo che questa richiesta di informazioni non trova poi spazio alcuno all’interno delle “Segnalazioni ufficiali” pubblicate sul sito della nostra Aeronautica Militare.

PUNTO 17: COLORE DELL’OGGETTO

Nessuna variazione anche per questo punto nel quale è richiesto sia di indicare la colorazione dell’oggetto che eventuali variazioni verificatesi con regolarità; in questo caso si chiede di indicare quante variazioni di colore vi siano state in un minuto.

Condividiamo pienamente la necessità di attenersi al protocollo suggerito ma evidenziamo che questa richiesta di informazioni non trova poi spazio alcuno all’interno delle “Segnalazioni ufficiali” pubblicate sul sito della nostra Aeronautica Militare.

PUNTO 18: NITIDEZZA DEI CONTORNI DELL’OGGETTO

Nessuna variazione anche per questo punto nel quale è richiesto di indicare i contorni dell’oggetto che, a titolo di esempio, potrebbero corrispondere a: fiamme, vapori, fumo, aloni più o meno luminosi; ovviamente, in questi casi sarà bene specificarne la relativa colorazione.

Condividiamo pienamente la necessità di attenersi al protocollo suggerito ma evidenziamo che questa richiesta di informazioni non trova poi spazio alcuno all’interno delle “Segnalazioni ufficiali” pubblicate sul sito della nostra Aeronautica Militare.

PUNTO 19: GRANDEZZA DELL’OGGETTO

Nessuna variazione anche per questo importante punto nel quale è richiesto di specificare la grandezza apparente, ovviamente rispetto o al Sole o alla Luna o al faro di un’auto o ad una stella.

Rispetto al vecchio questionario, qui vengono introdotte le richieste di indicare le eventuali modalità con cui variava la sua grandezza e i tempi in cui tali variazioni fossero avvenute.

Condividiamo pienamente la necessità di attenersi al protocollo suggerito ma evidenziamo che questa richiesta di informazioni non trova poi spazio alcuno all’interno delle “Segnalazioni ufficiali” pubblicate sul sito della nostra Aeronautica Militare.

PUNTO 20: EVENTUALI RIPRESE FOTOCINEMATOGRAFICHE DELL’OGGETTO

Nessuna variazione anche per questo importante punto che prima aveva la dicitura di “Fotografie e filmati eseguiti”. In esso viene richiesto, in caso affermativo, di accludere copia positiva del materiale realizzato, descrivendo il tipo di apparecchio usato, la lunghezza focale dell’obiettivo, l’apertura del diaframma, la durata di esposizione e il tipo di pellicola usata.

È chiaro che il questionario si riferisce ad un apparecchio del tipo analogico e non alla moderne macchine fotografiche digitali, mostrando così quanto sia obsoleta tutta l’impostazione afferente la modulistica in oggetto.

Ciò è chiaramente indice di scarsa attenzione al progresso tecnologico. Peccato, proprio dalla nostra amata Aeronautica Militare. Condividiamo pienamente la necessità di attenersi al protocollo suggerito ma evidenziamo che questa richiesta di informazioni non trova poi spazio alcuno all’interno delle “Segnalazioni ufficiali” pubblicate sul sito della nostra Aeronautica Militare.

PUNTO 21: ALTRI OSSERVATORI PRESENTI DURANTE L’AVVISTAMENTO

Nessuna variazione importante anche per questo importante punto che prima aveva la semplice dicitura di “Altri testimoni”; in esso è richiesto di specificare le generalità e gli indirizzi di eventuali altri testimoni o, almeno indicare quanti erano.

Condividiamo pienamente la necessità di attenersi al protocollo suggerito ma evidenziamo che questa richiesta di informazioni non trova poi spazio adeguato all’interno delle “Segnalazioni ufficiali” pubblicate sul sito della nostra Aeronautica Militare, dove vengono solo utilizzate formule del tipo “privato cittadino” o “pilota civile” o “pilota militare”.

PUNTO FINALE: GENERALITÀ E INDIRIZZO DELL’OSSERVATORE

Nessuna variazione importante anche per questo importante punto che prima aveva la semplice dicitura di “Generalità e indirizzo del dichiarante”; ora si chiede di fornire: cognome, nome, età, professione, indirizzo, numero telefonico e data di compilazione del questionario.

OSSERVAZIONI FINALI

Potremmo dire un’infinità di cose, riprendendo ed allargando tutte le riflessioni evidenziate nei vari punti ma, prima di fare alcune domande finali, vi invitiamo a riflettere su quanto, nella realtà, appare ogni sei mesi nel sito dell’Aeronautica Militare Italiana, suddiviso in nove punti: 01 data, 02 ora, 03 forma dell’oggetto, 04 colore dell’oggetto, 05 velocità dell’oggetto, 06 quota stimata, 07 direzione del moto, 08 situazione meteorologica, 09 identificazione generica del testimone.

Ed ora le nostre due semplicissime domande.

01 – Perché chiedere tante cose, così ricche di particolari se poi, all’atto pratico, si considerano solo i parametri suddetti, tra l’altro espressi in forma assai sintetica?

02 – Perché chiedere tante cose se poi si conclude l’analisi con una generica frase preimpostata, del tipo:”Dai dati raccolti presso gli enti preposti della Forza Armata, non è stato possibile associare l’evento ad attività di volo o di radiosondaggio conosciuta“?

MODULISTICA RIASSUNTIVA

Ovviamente, poiché sul sito dell’Aeronautica Militare non se ne fa cenno, rimane sempre la questione riguardante l’eventuale ulteriore compito dell’Arma dei Carabinieri. Noi sapevamo che quando si doveva fare denuncia in una Caserma dei Carabinieri, prima dell’archiviazione essi erano chiamati ad integrare la denuncia con un’altra modulistica riassuntiva, costituita di quattro parti:

– “Parte A” (rilevamento);

– “Parte B” (ente preposto);

– “Parte C” (rappresentazione grafica);

– “Parte D” (caratteristiche ed altre informazioni).

MODULO “39-BIS

Oltre a ciò, vi era poi la spinosa questione conosciuta come “39 bis“, che era un documento obbligatorio per l’ente preposto alla stesura della documentazione.

Tale “39 bis” doveva poi essere inviato a tutta una serie di altri Enti: Ministero dell’Interno, Stato Maggiore della Difesa, Comando Generale Carabinieri, Comando di Corpo d’Armata, Comando Regione Aerea, Comando Divisione Carabinieri, Comando Brigata Carabinieri, Comando Legione Carabinieri, Comando Carabinieri per l’Aeronautica, Comando Presidio Militare, Comando Gruppo Carabinieri e, infine, alla Prefettura.

Insomma, se tante persone così importanti dovevano sapere, per legge, che cos’era accaduto nei nostri cieli, non vi pare che tutto ciò abbia un significato molto importante per noi ufologi?

Il rapporto inviato consisteva in una “sintesi degli elementi essenziali” dell’avvistamento, legata al questionario famoso, ma integrata da una serie di voci del tutto nuove, quali: fenomeni riscontrati in coincidenza dell’avvistamento (es. disturbi radioelettrici), fenomenologia di eventuale atterraggio dell’UFO (es. località, durata, natura delle tracce) e grado presumibile di attendibilità della notizia.

Questo significa che prima c’era una parte importante dell’avvistamento (interferenze con apparecchiature terrestri, contatto diretto e considerazioni personali sui testimoni) che è di stretta competenza dell’autorità militare e ha il carattere della riservatezza.

Perché tutto ciò? Quando così tanti militari vogliono sapere che cosa sia accaduto di ufologicamente interessante significa solo una cosa. Non credete?

COME CONTATTARMI

SEGNALAZIONI – Per segnalare un presunto avvistamento ufologico puoi chiamare il sottoscritto al 333.595.484.6 oppure leggere sulla pagina dei contatti come compilare il relativo modulo.

INCONTRI – Per incontrarmi di persona devi raggiungere Vigarano Mainarda (FE), la località ferrarese dove la sera del 27 settembre 1986 quattro persone ebbero modo di osservare per molto tempo una gigantesca astronave aliena, mentre si librava a poche centinaia di metri dal suolo.

ISCRIZIONI – Per iscriverti al Centro Ufologico Ferrarese devi farne richiesta compilando il relativo modulo. L’iscrizione non costa nulla, è valida per sempre e ti offre la possibilità di accedere gratuitamente ad una delle maggiori biblioteche ufologiche italiane; se poi lo desideri, potrai anche diventare referente per il tuo territorio di residenza.

UTILIZZO DEGLI ARTICOLI – L’utilizzo commerciale di ogni articolo di questo blog necessita della mia autorizzazione scritta mentre l’utilizzo non commerciale richiede la sola citazione del seguente link “http://centroufologicoferrarese.altervista.org/.

COLLEGAMENTI ESTERNI – A questo link trovi il mio canale su YouTube, per goderti venticinque video ufologici, raggruppati in quattro comode playlist. Altre mie passioni sono la vita nel cosmo, che trovi a questo link e la storia di Ferrara, che trovi a quest’altro link.