Abductions: il caso dello scout

treluciUn secondo caso assai interessante di abduction accade sempre in Liguria nel 1982: ne è protagonista V. L., uno scout quindicenne. A quel tempo egli si trova con i suoi compagni all’interno di un campo che è stato organizzato a Pian della Biscia, una località montana situata nel Comune di Reppia, il quale è situato fra Chiavari e Sestri Levante.
Giunti al penultimo giorno di permanenza al campo, la sera verso le 22.00 tutti notano una sfera appoggiata al suolo. È ferma ad appena una decina di metri da loro e notano distintamente che emana deboli bagliori verdastri. Sembra fatta di vetro e mostra una luce interna che si proietta verso l’esterno. Tutti gli scouts la illuminano con le loro torce e la sfera si spegne del tutto. Tutti sono assai incuriositi ed iniziano ad esplorare all’intorno così scoprono una grande forma sferica disegnata sull’erba e notano che il terreno è tutto sprofondato. Così V. L. decide di toccarla: si china e non appena la sua mano entra in contatto con l’erba schiacciata prova un’intensa sensazione di caldo.
In un primo momento non sembra dare importanza a ciò e, d’accordo con gli amici, si allontanano tutti insieme perché pensano che possa essere più divertente fare una visita notturna nel campo delle ragazze. Giunto il momento di addormentarsi, egli non riesce però a prendere sonno e così decide di uscire dalla tenda. La scena che nota è terribile: c’è un suo amico addetto al controllo del fuoco che se ne sta fermo, immobile in piedi mentre tre sfere gli stanno girando attorno al capo.
Le sfere sembrano indispettite dal suo arrivo improvviso e gli si dirigono contro. Egli si spaventa e tenta di difendersi puntando la torcia verso di esse: la manovra ha successo poiché le sfere perdono di luminosità e scompaiono. Nel frattempo l’amico si riprende e racconta il fatto ma, insieme, decidono di non raccontare nulla a nessuno poiché sono convinti di non trovare credito. Guardano l’orologio e vedono che è già un quarto a mezzanotte.
Finita la vacanza, V. L. rientra a casa e mentre la mamma gli lava la schiena si accorge della presenza sulla pelle di tre strani segni: sono lunghi 15 centimetri, hanno un colore rosso vivo e sono ben distanziati fra loro. Recatosi dal medico viene a sapere che quelli sono dei segni di sutura. La cosa appare ancora più incredibile perché egli non ha mai subito interventi chirurgici. Sottopostosi in seguito a sedute di ipnosi regressiva, dichiara di ricordare tante strane cose, del tutto simili a quelle che accadono agli addotti.

PICTURE: recreated image of the sighting by CUF 2015.