Abductions: che cosa sono?

abductions1Il termine inglese “abduction” sta ad indicare un rapimento in generale, ma anche un sequestro da parte di alieni. In italiano, si traduce con il verbo “addurre”, utilizzato nel suo significato poetico di “condurre”; perciò i rapiti diventano sia degli “addotti“, ovvero delle persone condotte via, che degli “abdotti“, cioè delle persone allontanate da un luogo. Secondo la teoria di chi studia questo fenomeno, si verrebbe prelevati e condotti in un certo luogo per subire indagini, analisi e prelievi di vario tipo. Ci viene subito alla mente la domanda: «Ma possono realmente accadere dei fatti del genere?». Vediamo di rispondere formulando due ipotesi: rapimenti di natura terrestre e sequestri di natura extraterrestre.

Le abductions sono di natura terrestre

Se sono di natura terrestre si deve ipotizzare che dietro a tale fenomeno ci siano tutta una serie di fattori, quali:
– un’organizzazione assai complessa;
– un governo-ombra mondiale;
– tanti governi-ombra nazionali;
– tanti governi che stanziano fondi segreti;
– scienziati che operano in maniera del tutto segreta e in perfetta sinergia fra loro;
– quadri militari, dirigenziali ed operativi, che si occupano delle azioni pratiche;
– una nutrita serie di basi segrete in cui condurre gli addotti;
– una nutrita serie di laboratori segreti in cui condurre le indagini specifiche.

Ma sarà possibile tale ipotesi? Semplicemente non è credibile. Si è ipotizzato che per gestire il fenomeno, in tutto il mondo servirebbero circa 1.500 (millecinquecento) squadre operative militari, e dietro ad ogni squadra dovrebbe esserci tutta l’organizzazione non solo militare, ma scientifica, logistica, economica e politica necessaria affinché tutto possa filare liscio.

A livello umano è solo credibile che in numerosi istituti mondiali di ricerca si svolgano studi sulla possibilità di tentare di controllare le persone a distanza, in maniera subliminale o in maniera meccanica.
Nel primo caso il soggetto è indotto a compiere atti in seguito a messaggi subliminali: ovvero informazioni celabili in tutte le forme di comunicazione, che si trovano sotto forma o di impulsi o di immagini o di brevissimi messaggi ed inducono, bypassando la mente conscia e raggiungendo direttamente l’inconscio, a far accettare o a far riportare alla mente determinati concetti o messaggi o desideri o, addirittura, ad avere comportamenti di vario genere. Nel secondo caso il soggetto dovrebbe essere fisicamente rapito e subire un intervento chirurgico con l’introduzione di un cosiddetto “impianto” nel proprio corpo, in grado di interagire col comportamento e modificarlo.

Le abductions sono di natura extraterrestre

Se sono di natura extraterrestre dobbiamo pensare che:
– dietro alle abductions si persegua un fine genetico, di vitale importanza per gli alieni;
– gli alieni si vedano costretti ad agire senza rivelarsi ufficialmente al mondo;
– gli alieni debbano agire in maniera assai accorta per evitare di essere scoperti;
– gli alieni debbano aver stretto un patto di non belligeranza fra loro, in quanto il fenomeno è mondiale e dalle testimonianze raccolte si ricava una casistica impressionante di razze extraterrestri;
– gli alieni, per portare avanti un piano di questa portata, debbano essere ben supportati sulla Terra, sotto tutti i punti di vista (logistico, militare, scientifico), in quanto non è pensabile che ogni addotto venga poi portato su di un altro pianeta lontano anni luce venga “visitato” e poi riportato a casa dopo circa un’ora; tutto ciò induce a credere che sulla Terra ci sia una vasta ramificazione di basi aliene segrete;
– gli apparati militari mondiali non possano non sapere con i mezzi di cui dispongono e se i militari sanno tutto ciò, allora avrebbe un senso ipotizzare l’esistenza di un supergoverno mondiale segreto detto “Majestic Twelve” o delle 12 eminenze, ma se esistesse un supergoverno mondiale segreto dovrebbe anche esistere un “patto scellerato” fra il Majestic 12 in virtù del quale, in cambio della possibilità di svolgere attività di abductions, si offrirebbe alta tecnologia e conoscenza medica.

L’operazione W

“Operazione W”: questo è il nome che è stato dato al più importante studio sul fenomeno “abductions”, ovvero dei rapimenti di persone da parte di presunte razze aliene, conclusosi alla fine di ottobre del 2005. Il team di studiosi ha analizzato 25 casi ed i testimoni, oltre a dichiarare di conservare un ricordo nitido di quanto loro accaduto, hanno detto:
1 di aver incontrato umanoidi di piccole dimensioni (9 casi);
2 di aver incontrato umanoidi di alta statura, fino ad oltre i due metri (6 casi);
3 di aver notato che molti umanoidi aveva la testa assai grande, gli occhi neri e di dimensioni assai superiori a quelle di noi terrestri mentre le membra apparivano esili;
4 di essere stati condotti a bordi di astronavi per subire esperimenti (5 casi);
5 di essere svenuti alla vista degli extraterrestri (5 casi);
6 di non ricordare cosa sia realmente accaduto dopo il rapimento;
7 infine, tre addotti hanno dichiarato di essere riusciti a riprendere il loro giaciglio.

Naturalmente, non tutti sono convinti che i “presunti abdotti” siano stati veramente rapiti dagli alieni. Ad esempio, lo psicologo Chris French, del Goldsmiths College di Londra, pensa che gli alieni siano il prodotto di un fenomeno psichico che si svolge ai confini della coscienza umana e come tale non possa essere vissuto in maniera chiara ma solo a livello di subcoscienza. In quest’ottica, l’alieno sarebbe originato dalla commistione della figura del neonato (corpo piccolo e testa ipetrofica) e dello scheletro umano (corpo esile, membra allungate e ampie cavità oculari).
Il dott. French pensa alle abductions come ad una imperfezione della memoria razionale piuttosto che all’esistenza di razze aliene in quanto in nessuno dei diciannove casi che egli afferma di aver seguito si è potuto dimostrare che le persone siano state realmente rapite. A sostegno della propria tesi del finto rapimento, egli sostiene che chi subisce l’esperienza della paresi del proprio corpo (perdita parziale della mobilità) non perde, in realtà, lo stato cosciente e vigile per cui vive la netta sensazione di essere trasportato altrove.